domenica 7 gennaio 2018

Responsi, 1° Giornata, San Rossore, Pisa.


SI RIPARTE ALL'INSEGNA DEL 2017: DOPPIETTA DEI VANA E DI JOSEF AICHNER, A INSEGUIRE GLI ALTRI.

Il team ceko perde la prova di apertura andata a beneficio di Ilaria Saggiomo, ma si rifa con gli interessi nelle due successive prove, siglando persino una doppietta nella prova di chiusura.

Ilaria Saggiomo si esprime nella lingua degli Houyhnhnms 
per complimentarsi con CHAPPY BROS. Ale Pollioni,
ultimo interprete a vincere nel 2017 in ostacoli
è il primo a vincere nel 2018.
Enrico Querci pronto a intervistare il duo.
(Foto Matteo Mancini).

A Cura di Matteo Mancini.
Giornata coperta senza traccia di sole quella che saluta la riapertura dell'ostacolismo italiano, a un mese di distanza dall'ultima prova del 2017. Si riprende all'insegna del passato. Ale Pollioni era stato l'ultimo a vincere ed è anche il primo a farlo nel 2018 nella disciplina in ostacoli. Josef Aichner, trionfatore nella classifica proprietari, risponde subito riprendendo il comando della classifica di spettanza imitato da Josef Vana sr nella classifica allenatori, da Josef Vana jr nella classifica fantini e dalla Nuova Sbarra nella classifica allevatori. Nessuna novità dunque, anzi una c'è: assente sul tracciato Paolo Favero che non dichiara partente nessuno allievo e non si fa vedere sulla pista, a differenza di Lydia Olisova presente in tribuna, ma senza cappello delle grandi occasioni, a studiare gli avversari. Non si vede neppure Vana sr che lascia al figlio e alla moglie l'onere di preparare i qualitativi allievi. Si fa invece notare dagli esperti, al tondino, l'autore del volume I Cavalli di Leonardo...e Carlo, posizionato in curva zona bar dell'ippodromo.
Pubblico buono, ma ippodromo tutt'altro che pieno con la Befana a distribuire i rimanenti pacchi dono e le calze rimaste dalla giornata del sei gennaio per i bambini del parco giochi dell'ippodromo e per qualche genitore munito di apposita procura.
Stato del fondo di gara morbido. Tre le prove per ostacolisti distribuite nelle prime quattro prove del programma. In grave difficoltà i favoriti al betting.

Si parte con il Burn Jones, condizionata sui 3.500 metri in steeple, dove a sorpresa si afferma Chappy Bros, giocabile a 6 a 1 sulle lavagnette, portato nel vivo della manovra, in terza corsia, da Ale Pollioni a metà della dirittura opposta a quella di arrivo, dopo prima parte di gara parsimoniosa. Il figlio di High Chaparral, prodotto dell'allevamento Aleali e colori similar Cieffedi di Federica Crecco, si è reso protagonista di bella retta di arrivo, portandosi all'esterno del battistrada Gondaro e ingaggiando serrato duello finale con Brunch Royal arroccato in corda, con i due ad aver ragione, nel tratto piano conclusivo, di un coriaceo quanto ostico Gondaro, frustato da Kratochvil prima ancora del passaggio davanti alle tribune ma mai domo e ancora vitale all'epilogo. Vittoria limpida per l'allievo di Ilaria Saggiomo quantificabile nell'ordine di una lunghezza e mezzo, con crono stoppato sul 4.08.20 (non male per uno steeple). Cavallo che era su discreta forma ma che appariva, sulla carta, di livello inferiore sia rispetto a Brunch Royal, apparso in buona forma per essere un rientrante da luglio, che soprattutto a El Calife. Il neo allievo di Raffaele Romano, ex Lageneste, ha optato, contrariamente al successo nella 33° Gran Corsa Siepi di Pisa dello scorso anno, per una prima parte di gara tranquilla per poi andare all'attacco del battistrada Gondaro all'inizio della dirittura opposta a quella di arrivo. Davide Columbu non ha badato a sconti, ha attaccato in modo deciso Gondaro e ha preso l'iniziativa all'imbocco in dirittura d'arrivo con il piglio del più forte. Il figlio di Califet tuttavia si è spento nel tratto compreso tra il penultimo e l'ultimo ostacolo, un po' come nel Gruppo 1 di Pisa dello scorso anno, e si è arreso a traguardo ancora lontano, sfilato anche da Sbarazzino, quarto e penalizzato dal mancato speed finale. Per il portacolori della Milano una prova positiva ma non troppo, il sei anni ha corso bene sui primi per tutta la corsa ma al momento di cambiare passo è rimasto monocorde sulla sua azione.
Clamorosa prova incolore di Tarant, controfavorito della scuderia Aichner, che si è completamente disinteressato della corsa, sempre ultimo e a distacco. Da sottolineare con evidenziatore di colore fucsia il parziale nei 400 metri finali messo sul piatto della bilancia dal polacco acquisito allenato da Wroblewski. Discosto a circa cinquanta lunghezze dai primi cinque sulla piegata finale, il figlio di Bachelor Duke ha accorciato di parecchio il distacco chiudendo a quattordici lunghezze da El Calife, rendendosi protagonista di un parziale finale tutt'altro che inferiore ai primi, segno evidente di una tattica di gara di Stromsky che lascia, quantomeno, perplessi.
Male Tamas, uscito praticamente di scena dopo un pessimo salto sulla riviera che lo ha visto sedersi sui posteriori, e Rivi Freddi, incerta su alcuni salti e fermata a traguardo lontano, poco prima della piegata finale, quando ormai aveva perso contatto dai migliori. Ritirato Embrace Real.

La Cronaca della Corsa: Gondaro prende il comando delle operazioni indisturbato. Opta infatti per una posizione tranquilla in pancia al gruppo El Calife, resta invece in coda Chappy Bros. Dopo il salto della fence, è già alla frusta Gondaro per resistere alle pressioni degli avversari, in particolare El Calife e il compagno di colori Brunch Royal, si mantiene in quarta Sbarazzino. Sempre di rincalzo Chappy Bros con Tarant scivolato in coda preceduto da Rivi Freddi. Alla riviera rischia la caduta Tamas che si piega sui posteriori e finisce presto con il non impegnarsi più, scivolando nelle retrovie.
A metà dirittura opposta a quella di arrivo, rompe gli indugi El Calife. In corsia esterna, va all'attacco di Gondaro, ancora una volta richiamato al maggiore impegno da Kratochvil. Tiene invece lo steccato Brunch Royal, davanti a Sbarazzino e a Chappy Bros che muove con Alessio Pollioni in terza corsia. In curva, sfonda El Calife che lancia la volata a traguardo ancora lontano seguito da quattro avversari. In tre su una linea all'inseguimento con Gondaro, all'interno Brunch Royal e all'esterno Chappy Bros. A contatto Sbarazzino, non perviene Tarant che ha accumulato un distacco abissale, ancora ultimo a grande margine.
Cinque disposti a ventaglio all'ingresso in dirittura che possono tutti vincere. Dopo il penultimo ostacolo, a sorpresa, cede di schianto El Calife, mentre vende carissima la pelle Gondaro su cui si profilano Brunch Royal, in corda, e Chappy Bros a largo. Gondaro mantiene apprezzabile speed ma insufficiente per contenere i due attaccanti che lo sfilano e vanno a duellare nel tratto piano conclusivo. Mantiene invece passo monocorde Sbarazzino che non riesce a operare l'aggancio su Gondaro. 
Chappy Bros va a vincere, cogliendo il suo terzo successo in ostacoli, il primo in steeple. Brunch Royal, alla prima in Italia e al rientro da sei mesi di inattività, è ottimo secondo. Uno stoico Gondaro completa il podio, davanti a Sbarazzino e a El Calife. 

Il Vincitore: Chappy Bros, castrone baio di cinque anni, avviato alla carriera in ostacoli a Pisa nel febbraio del 2016. E' un figlio dello scomparso e assai qualitativo High Chaparral e di una fattrice americana, fratellastro del vincitore in ostacoli King of Rutuli. Ha capitalizzato al massimo il buono stato di forma per piegare un Brunch Royal alla ricerca della migliore forma e un El Calife scomparso sul più bello. Discreto salto di categoria per questo soggetto che, fino a oggi, era stato capace di vincere solo in categoria ascendente. Felicità nel dopo corsa per Ilaria Saggiomo, subito accorsa in pista per complimentarsi con Alessio Pollioni e con il cavallo, offrendogli pacche e sussurri nella lingua degli Houyhnhnms.

CHAPPY BROS
al tondino, con un Ale Pollioni
versione moschettiere.
I colori similar Cieffedi sono quelli di
Federica Crecco.
(Foto Matteo Mancini).

Seconda corsa con riduzione a cinque partenti dopo il ritiro di Mesa Arch. Premio Furton, condizionata sui 3.500 metri in siepi per cavalli di quattro anni. Tutti ad attendersi la prima vittoria in siepi di Blarney Castle della Scuderia Milano, soggetto valido in piano ma deludente per le qualità attese in siepi. Alla pari sulle lavagnette con molti biglietti che, a fine corsa, finiranno stralciati peraltro con poco divertimento. Vince infatti, con assoluto dominio estrinsecato in un coast to coast mai in discussione, Big Fly. Il portacolori di Aichner, dal qualitativo Hurricane Run (stallone assai valido nella riproduzione di saltatori), apparso peraltro molto grosso al tondino, è andato in testa galoppando sempre lontano dagli avversari, bene a largo di tutti. Vana jr ha fatto subito la voce grossa nelle prime battute di gara respingendo Deda Queen che ha provato a contendergli il ruolo di battistrada e se ne è andato via, a traguardo ancora lontano, tirandosi dietro il solo Solar Walker. Gran passo e grande sicurezza con un'unica eccezione, poco dopo l'ultimo salto, resa evidente da un lieve scarto subito corretto da Vana jr che ha prontamente cambiato la mano della frusta spostando la stessa dal lato sinistro al destro. Finalone con resistenza decisa al tentativo di aggancio di Solar Walker e allungo finale con quattro lunghezze di margine di vantaggio sul rivale arroccato in corda. Una bella quanto sorprendente vittoria, alla luce delle pessime, ma aiutatemi a dire pessime, esibizioni di Grosseto, dove aveva ultimato i percorsi a grande distacco dai rivali. Da rivedere alle prossime uscite per la conferma di valore.
Bene in seconda Solar Walker, ritornato nel marcatore dopo le opache prestazioni milanesi. Il figlio di Permesso, prodotto della Nuova Sbarra e fratellastro del vincitore in ostacoli Moqorro, è stato lanciato da Columbu, questa volta impeccabile, all'attacco del battistrada nella parte terminale di gara. Ha lottato con coraggio, ma è stato incapace di ribaltare a proprio favore il confronto. Terza moneta per Deda Queen, apparsa in piano a Varese per rifinire l'impegno dopo prove a luci e ombre sulle siepi di San Siro, respinta al via dal ruolo di front runner e rimasta indietro sulla progressione, a traguardo ancora lontano, dei primi due, ma comunque capace di controllare un deludentissimo Blarney Castle nella parte finale di gara. L'allievo di Contu ha sbagliato più di un salto e ha offerto la sensazione di non volersi impegnare. Quarto a oltre tredici lunghezze dal vincitore, un distacco che, a nostro modo di vedere, è fin troppo pesante per il valore del soggetto. Galoppo di esercizio per la debuttante Jolie Tango, anonima in quinta posizione e da rivedere alla prossima.

La Cronaca della Corsa: Big Fly va subito davanti con convinzione, costringendo Deda Queen a desistere dall'opportunità di assumere il comando delle operazioni. I due lottano nei primi metri di gara, poi l'allievo di Vana sr va via davanti a tutti. L'azione è bella e sicura e assume presto i contorni di una graduale quanto lunga progressione che mina le resistenze degli avversari. Mantiene il contatto il solo Solar Walker, quando i cavalli iniziano a piegare in vista della curva finale. Deda Queen insegue in terza, davanti a un Blarney Castle in affanno fin dall'inizio della dirittura opposta a quella di arrivo. Big Fly salta l'ultima insidia con una lunghezza e mezzo di margine su Solar Walker e va a cercare lo steccato opposto. I due, asserragliati sulle contrapposte corde, staccano nel finale, ma è il giallo-nero a offrire il miglior parziale infliggendo tre ulteriori lunghezze all'avversario. Più indietro, a oltre dieci lunghezze dal vincitore, Deda Queen controlla Blarney Castle.

Il vincitore: Big Fly è un cavallo di lungo corso di Josef Aichner che, a due anni, lo aveva schierato in piano agli ordini di Marcialis. Reputato fin da puledro un buon soggetto, al punto da esser schierato per due volte in categoria listed race a Milano, aveva deluso in modo clamoroso nelle prime due uscite in siepi a Grosseto.
Allevato in Germania, acquistato yearling a Baden-Baden a una somma prossima alle 33.000 sterline, ha conquistato la sua prima vittoria in siepi, la seconda in assoluto dopo un successo a due anni in una maiden di Milano intitolata alla Scuderia Cieffedi, due lunghezze e mezzo davanti ad Aventus (poi protagonista in siepi). E' atteso in pista per la Gran Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa.

Josef Vana jr al microfono di ENRICO QUERCI
spiega l'evoluzione di
BIG FLY
dopo la vittoria nel Premio Furtom.
(Foto Matteo Mancini).

Dopo la vittoria in piano di Najmuddin della fumettistica Nathan City, già vincitrice nel meeting dei Gruppi 1 di Pisa del 2017, giusto per mantenere le cose come il passato, nel boato generale degli infiniti proprietari (praticamente una squadra di calcio a cinque con relative riserve) e nella corsa dove era presente anche il "cavallo di Leonardo", finito ultimo dopo prova di testa, arriviamo al main event (non per dotazione però).
Premio Doretto, 3.500 metri condizionata in siepi per anziani. Cercava la tripletta Vana sr per riprendere da dove si era chiusa la stagione dell'ostacolismo pisano nel 2017. L'obiettivo è saltato solo per una tattica di gara da suicidio di Patrik Boekhont, in sella per la prima volta a Notti Magiche. Il fantino ceko, terza monta odierna del team Vana, ha tenuto il secondo classificato nella Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1) addormentato in coda per due terzi di gara. Sulla curva della segreteria Notti Magiche si è trovato con un passivo di sessanta/settanta metri dal battistrada, dietro a Slanesch (al rientro da cinque anni) e a Duc d'Aubrelle (davvero pessima in giornata). Evidente, dalla tribuna, il cambio di azione del cavallo, fuori dai monitor, non appena richiamato da Boekhont. In pochi tempi di galoppo, Notti Magiche si è riportato in scia al folto gruppo di testa, ma i metri regalati si sono poi rivelati fatali nella parte terminale di gara, chiusa a contatto dei migliori ma ormai senza più possibilità di cambiare passo. E' probabile che Vana sr abbia ordinato all'interprete un esercizio di rifinitura in attesa dei gran premi locali, lasciando campo aperto ai due compagni di scuderia che si son contesi la vittoria con un vibrante quanto spettacolare testa a testa finale per tutto il tratto compreso dall'ultima siepe al palo di arrivo. L'ha spuntata il polacco Temperament, cavallo assai qualitativo nelle piane polacche con piazzamenti nel Derby Polacco, nel St. Leger Polacco e nel blasonato per il programma polacco Wielka Warszawska. Avviato alla carriera di ostacolista proprio quest'oggi a Pisa, alla maturissima età di sette anni, il baio, anche lui in verità piuttosto grosso al tondino, è stato nel vivo della manovra fin dal via. Ha lasciato scanagliare prima Surin, scomparso a traguardo ancora lontano, quindi Mentore, passato al comando sulla dirittura opposta a quella di arrivo e piantatosi prima ancora dell'ultima siepe, in un treno di gara che si è rivelato infernale sotto il profilo dell'andatura. Minate le resistenze dei due front runner, ha attaccato il compagno di allenamento Roman che aveva offerto la sensazione di aver risolto a proprio favore il duello. Vibrante testa a testa finale con il polacco capace di rientrare al rivale in un epilogo che ha esaltato il pubblico locale, in piedi tra urla e invocazioni. Soluzione finale offerta dalla fotografia dei commissari. Una testa a favore del figlio dello sconosciuto, in Italia, Fast and Furious. 3.33 la quota del vincitore, a tradurre una triade Vana che è mancata solo per via di Notti Magiche limitato in quinta posizione da una scellerata tattica di gara.
Bella lotta, dietro ai due, per il terzo posto tra Namoum e Tao, riamasti nelle parti centrali del gruppo per poi finire anche loro a duellare, a tre lunghezze abbondanti dalla coppia Vana, con una testa in favore dell'allievo di Romano. A tre lunghezze Notti Magiche che ha sprecato molto per le scelte del suo interprete e per un salto sbagliato sul penultimo elemento, quando cercava di agganciare i primi. Benino, in sesta, Noisemaker che ha provato ad aprire i rubinetti, a largo di tutti, in dirittura di arrivo restando tuttavia sul passo. Così e così Mentore, molto bene fino alla penultima siepe per poi crollare negli ultimi trecento metri.
Pessimi tutti gli altri. Surin, sempre larghissimo, ha strapponato davanti a tutti, costringendo agli straordinari Rostislav Bens per poi cedere di schianto a metà della dirittura opposta a quella di arrivo. Colony The Best, non aiutata dallo stato galoppabile del fondo, ha cercato di costruirsi uno schema di corsa più parsimonioso, in luogo del gradito schema di testa, ma non è mai stata in grado di entrare nel vivo. Pastuszka ha provato a portarla sui primi sulla piegata finale, ma è mancata la benzina.
La polacca Fangoria, affidata a un Big Joe Bartos liberato dagli impegni con Paolo Favero, ha corso sui primi per cedere sulla dirittura opposta a quella di arrivo. Duc d'Aubrelle e Slanesch spettatori passivi, già seminati per la pista prima del giro finale. Ektifaa col gentleman Fineschi in sella è partita con cento metri di handicap e là è rimasta. A nulla è servita la scelta dello starter di richiamare la partenza per venire incontro a Fineschi rimasto al palo già in una prima partenza.
Da rilevare con evidenziatore fucsia il tempo di gara marcato dal vincitore, reso tale da uno schema di corsa che verrebbe da definire all'americana grazie soprattutto a Surin e poi a Mentore, scatenati battistrada. Crono bloccato sul 4.01.60, tempo bassissimo meglio, per intenderci, dei vari 4.04 stampati in egual stato di fondo dai vari Santo Cerro e Sol Invictus, per non parlare del 4.05 e 4.07 con cui, rispettivamente, Mentore ed El Calife trionfarono nella Gran Corsa Siepi di Pisa. 4.05 il record sui 3.500 di Pisa anche di Roches Cross. Un dato dunque da non sottovalutare  e che rende evidente quanto si sia "camminato" in questa prova.

La Cronaca della Corsa: Il polacco Surin, larghissimo, va veloce al comando, lasciandosi all'interno la connazionale Fangoria, quindi Mentore, per vie interne Temperament, a precedere Roman e gli altri chiusi da Notti Magiche con a oltre cento metri Ektifaa avviatosi con notevole distacco. Surin, ancora larghissimo, offre il fianco a Temperament che emerge secondo all'attacco della diagonale discendente davanti a Roman, Mentore e Fangoria. Al passaggio davanti alle tribune, si mantiene largo Surin, di dentro sfilano Mentore e Temperament. Dietro ai tre, a contatto, Roman, Fangoria, Noisemaker, Namoum, mentre è in incredibile quanto imbarazzante ritardo Notti Magiche che segue, a cento metri dalla testa, Duc d'Aubrelle e Slanesch già sfilacciati nelle retrovie.
All'inizio della dirittura opposta a quella di arrivo, passa Temperament per poi farsi sfilare da Mentore e da Roman. Si mantiene in quota, larghissimo, Surin, davanti a Noisemaker, Namoum e Tao mentre cede Fangoria su cui si affaccia, in lunga rincorsa, Notti Magiche.
In vista della curva finale, si spegne anche Surin che desiste alla distanza. Mentore e Temperament davanti a tutti con Roman e Namoum negli scarichi, prova la terza corsia Noisemaker. Si è ricongiunto Notti Magiche, che sbaglia però il penultimo ostacolo, in scia a Tao e con in schiena Colony The Best. 
In sette a lottare nel tratto che porta all'ultima siepe, con Temperament e Roman che vanno su Mentore, all'esterno di tutti cerca l'ingambata Noisemaker preso di riferimento da Namoum. Più all'interno Tao e a rimorchio Notti Magiche, resta sul passo Colony The Best. Cede di schianto Mentore che lascia su una linea sull'ultima siepe Roman e Temperament, a precedere, dall'interno all'esterno, Tao, Namoum e Noisemaker con Notti Magiche alla ricerca di un varco. Roman prova a svincolarsi da Temperament che non gli concede respiro. Vibrante duello finale col polacco che rientra al contrattaccante e gli mette una testa davanti sul palo. I due sono emulati per il terzo posto da Namoum e Tao. A precedere un Notti Magiche che paga lo sforzo per essersi riportato sotto quando ormai aveva perso la vista dai migliori. Sesto Noisemaker incapace di prendere l'azione dei tempi migliori.
4.01.60 il tempo del crono, quattro secondi in meno rispetto alla vittoria di Mentore nella Gran Corsa Siepi di Pisa del 2016 e sicuramente tra i più veloci registrati su questa distanza al Prato degli Escoli.

Il vincitore: Temperament è un inbreeding 3X4 su Alleged, il miglior prodotto dell'oggetto misterioso Fast and Furious da Singspiel e l'americana Helvellyn, vincitore di una Listed a Tolosa, terzo in Gruppo 3 a Longchamp e poi spedito, a tre anni, negli Stati Uniti con due piazzamenti in Gruppo 1 a Hollywood Park. Uno stallone che non era mai stato rappresentato in Italia e che pure in Polonia non ha generato campioni (un solo vincitore in ostacoli prima di Temperament, ovvero il fratello pieno di quest'ultimo). La madre è una figlia dello specialista polacco Jape. E' l'ennesima nuova scommessa del duo Vana-Aichner, un campione delle piane (questa volta polacche) che sembrava aver ormai preso la parabola discendente. Figlio di una velocista polacca (la linea femminile è tutta polacca), vanta un fratello pieno, due anni più giovane (Tutejsza), vincitore in ostacoli in Polonia. Anche gli zii materni Tobruk (dalla vecchia conoscenza pisana Freedom Choice) e Test vantano vittorie in siepi in Polonia per quella che è una genealogia, tuttavia, che non sembra affatto orientata all'ostacolismo.
Ha vinto con grande classe e lascia ancor più stupiti che lo abbia fatto al rientro da sette mesi di inattività e, per giunta, da debuttante contro soggetti che costituiscono delle discrete seconde buone linee (fatta eccezione per Notti Magiche che è una prima linea) rispetto alla main category italiana.

JOSEF AICHNER,
leader dei proprietari in ostacoli
per somme vinte nella stagione 2017,
si congratula con Josef Vana jr e il suo 
nuovo acquisto TEMPERAMENT
vincitore con un pazzesco 4.01.60, 
miglior tempo degli ultimi anni sull'anello pisano.
(Foto Matteo Mancini).

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