giovedì 4 gennaio 2018

STATISTICHE DI FINE STAGIONE OSTACOLISMO ITALIANO 2017.


E' VANA LA CONCORRENZA DI RAFFAELE ROMANO E PAOLO FAVERO.

Il sodalizio stretto con Josef Aichner vale la conquista del primo scudetto allenatori italiani del ceko Vana sr. Cresce Raffaele Romano ma non basta. Favero, frenato da squalifiche e risultati in controtendenza, si deve adeguare al terzo.

JOSEF VANA sr
in una foto di archivio.

A cura di Matteo Mancini.


ALLENATORI
Nella stagione 2017 sono stati sessantaquattro gli allenatori che si sono confrontati nelle prove in ostacoli in Italia, tre in più rispetto al 2016 e nove in più rispetto al 2015. Molte le adesioni dall'estero con trentuno ospiti (cinque in più rispetto al 2016), circa la metà degli addetti ai lavori. Ventisei i vincitori, di cui quattordici italiani, diciotto quelli in grado di ripetersi. In quindici a vincere almeno una pattern race, quattro coloro in grado di vincerne più di una (Vana, Macaire, Romano e Popelka).
Dopo gli antichi fasti di Eric Bec de la Motte, torna a vincere la classifica allenatori italiana in ostacoli un trainer straniero ed è il primo caso di un ceko. A compiere la missione è stato Josef Vana sr, da anni ospite regolare nella nostra penisola. Decisivo l'accordo chiuso a fine 2016 tra Vana sr e l'imprenditore altoadesino Josef Aichner, una soluzione che ha determinato il passaggio del folto numero dei cavalli giallo-neri dalle mani di Bianco a quelle dei Vana con un conseguenziale accrescimento degli allievi del ceko destinati al circuito italiano. Vana sr è risultato così essere l'allenatore più volte in pista. Su 155 corse in programma ha preso parte a 121 prove (78% del totale), sellando cinquantaquattro cavalli e risultando vincitore in 42 circostanze per una percentuale del 34,7% e per un introito di 586.223 euro vinti dai cavalli dallo stesso presentati. Vana sr ha dunque marcato una serie di record personali, oltre alle quarantadue vittorie, ha preso parte a trentuno corse in più rispetto al 2016 e ha riportato sei doppiette, una tripletta (per giunta in Gruppo 1) e sei classiche (di cui una in parità). A spiccare è tuttavia l'incremento delle vittorie rispetto al 2015 e al 2016, un accrescimento quantificabile nell'ordine del 33,3% rispetto al 2016 e del 60% rispetto al 2015. Indici che evidenziano la crescita esponenziale dei risultati marcati dall'entourage ceko e che vanno di pari passo con la crescita degli introiti annuali (239.254 nel 2015, 380.74 nel 2016 e 586.223 nel 2017).
Il ceko ha sellato i vincitori della Gran Corsa Siepi di Milano (Gr.1), Grande Steeple Chase di Milano (Gr.1), Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1), Criterium di Primavera (Gr.2), Grande Steeple Chase di Roma (Gr.3) e Steeple Chase di Treviso (L). Il dominio dei Vana non è mai stato in discussione, se non nella riunione di Merano dove Raffaele Romano è riuscito a distanziare il ceko di tre lunghezze con un sorprendente 18 a 15 nella colonna delle vittorie di riunione, sedici le vittorie a Merano di Paolo Favero (computando anche i successi attribuiti, per squalifica, ad Arnaldo Bianco, sostituto occasionale di Favero). A parte Merano, dove il confronto è stato ad armi pari, Vana sr si è aggiudicato tutte le altre classifiche di riunione, facendo la differenza soprattutto a Milano.
Il particolare interesse per il circuito italiano nonché quattro affermazioni in Francia hanno comportato una minore adesione alle prove in patria, scelta quest'ultima che ha visto soccombere l'allenatore nella classifica ceka dopo oltre venti anni di scudetti consecutivi. Vana sr ha infatti vinto quattordici prove in ostacoli in Repubblica Ceka, tra cui il blasonato Velka di Pardubice, cedendo alla collega Helena Vocaskova che lo ha regolato di due lunghezze. Per Vana sr è stato comunque una stagione record, autore di sessantasei vittorie complessive (mai tante in carriera in una stagione), un trend che preannuncia altri successi in serie nella prossima stagione grazie al deciso aumento degli introiti conquistati sul campo e dunque da reinvestire. 

Altro allenatore in crescita è stato Raffaele Romano, al suo terzo anno da allenatore. Il bresciano, a differenza di Vana sr, si è dedicato soprattutto ai tre e ai quattro anni dove ha raccolto risultati importanti, grazie al leader generazionale tra i tre anni Live Your Life, vincitore di tre classiche. 
Notevole a Merano, dove si è aggiudicato la blasonatissima classifica di riunione, Romano ha colto trenta vittorie (più tre siglate Ilaria Saggiomo) classificandosi alle spalle di Vana con un distacco di dodici lunghezze. Rispetto al 2016 è cresciuto di "sole" sei vittorie, confermandosi in medaglia d'argento. Ha preso parte a 116 corse (diciannove in più rispetto al 2016) che gli son valse, oltre ai trenta successi (25,8%), sei doppiette, tre classiche e 357.545 euro di vincite. In crescita su tutti i fronti, dal numero dei cavalli sellati (40 cavalli) al numero delle vittorie, ma soprattutto agli introiti cresciuti rispetto al 2016 di circa 100.000 euro. Ha riportato il Criterium d'Autunno (Gr.1), il Tagliabue (Gr.3) e il Premio dei Giovani (L).

Se i primi due della categoria hanno compiuto un balzo in avanti ritoccando i propri record personali, è crollato, è il caso di dire, Paolo Favero. Lo zar di Sinigo, mister undici scudetti consecutivi, ha abdicato, collezionando 29 vittorie (23 delle quali firmate Arnaldo Bianco) perdendo su tutti i fronti. Brillante a Merano, grazie soprattutto ai tre anni mandati in pista in elevato numero nelle prove di contorno, non è stato capace di preservare gli anziani risultando, di fatto, ectoplasmatico in siepi tra gli adulti e parzialmente presente in steeple nelle prove di cartello.
Vittorie dimezzate rispetto al 2016, calate addirittura del 69% rispetto al 2015. Inevitabile il crollo degli introiti passati, in appena tre anni, dai 1.014.137 euro a 381.501 euro, calo quantificabile nell'ordine del 62,4%. Per ritrovare dati simili bisogna retrocedere a fine secolo e dunque di diciassette anni. Nel 1999 infatti Favero collezionò ventisette vittorie, per poi superare ogni anno successivo la soglia dei trenta successi stagionali. 
Forte calo anche nelle corse disputate. 130 volte in pista (nessuno come lui nel 2017 se si sommano le adesioni a nome Arnaldo Bianco) per una percentuale vittorie del 22,3%, una sola classica riportata (furono quindici nel 2015) ovvero il Premio Richard (Gr.3), cinque doppiette e due triplette. Secondo classificato nella riunione di Merano e in quella di Pisa (assommando le vittorie di Bianco), terzo nella generale a una lunghezza da Raffaele Romano. Cinquantadue cavalli sellati (due in meno di Vana sr) contro i settantuno del 2016 (calo di quasi venti unità). Il 2018 parte dunque in salita per Favero che dovrà confidare sui quattro anni e sulle nuove proposte per provare a tornare al vertice nei main event essendo, al momento, piuttosto lacunoso tra gli anziani.

Dietro ai tre grandi dominatori del movimento, artefici di 101 vittorie su 155 corse, percentuale del 65%, si conferma Melanie Frank con cinque vittorie e mezzo (21% la percentuale vittorie), di cui una in pattern race (Gran Corsa Siepi di Grosseto, L) che conferma la soglia toccata da Ilenia Nero nel 2015. La giovane allenatrice ha, di fatto, sostituito la collega al timone della scuderia Ghiotti senza farne rimpiangere la presenza. Molto bene anche Stella Giordano, star queen dei cross amatoriali, con cinque vittorie e due doppiette su undici corse (vincitrice del circuito amatori). Lieve calo per Francesco Contu (il quarto più in pista con quarantaquattro corse), settimo nella generale con quattro vittorie. Segue il folto numero degli stranieri con  i vari Radek Holcak, Guillaume Macaire (vincitore di quattro classiche, nessuno come lui dopo Vana sr) e Grzegorz Wroblewski con quattro vittorie. Tre successi per Ilaria Saggiomo, Silvia Casati e Stanislav Popelka, quest'ultimo quarto per introiti (140.000 euro circa) grazie ai successi di Al Bustan trionfatore nel Gran Premio Merano (Gr.1), nel Premio A.S.S.I. (Gr.3) e nel Creme Anglaise (L).

La Top Ten
1° Josef Vana sr, 42 vittorie su 121 corse per 586.223 euro;
2° Raffaele Romano, 30 vittorie su 116 corse per 357.545 euro;
3° Arnaldo Bianco, 23 vittorie su 82 corse per 286.485 euro;
4° Paolo Favero, 6 vittorie su 48 corse per 95.016 euro;
5° Melanie Frank, 5,5 vittorie su 26 corse per 65.135 euro;
6° Stella Giordano, 5 vittorie su 12 corse per 18.666 euro;
7° Francesco Contu, 4 vittorie per 44 corse per 67.915 euro;
8° Radek Holcak, 4 vittorie su 13 corse per 107.431 euro;
9° Guillaume Macaire, 4 vittorie su 6 corse per 137.580 euro;
10° Grzegorz Wroblewski, 4 vittorie su 23 corse per 92.276 euro.

JOSEF VANA JR
in una foto di qualche anno fa.

FANTINI
Sono stati cinquantadue gli interpreti per le prove per fantini, cinque di questi dilettanti. Dato piuttosto costante negli ultimi anni. In venti hanno riportato almeno una vittoria, sedici coloro che si sono ripetuti. Eloquente il dato dei fantini italiani professionisti. Su quarantasette fantini visti in pista, solo sette (14,8%) sono stati quelli titolari di nazionalità italiana.
La crisi di Paolo Favero e l'ascesa di Vana sr hanno portato alla riscrittura della classifica fantini che ha visto succedere nell'albo d'oro a Josef Bartos il connazionale Josef Vana jr. La prima monta in casa Favero, pur liberata dagli impegni in alcune occasioni in cui ha montato per la scuderia Ghiotti e per i Vana, ha subito in modo importante il calo prestazionale della scuderia meranese e dopo tre anni consecutivi di vittorie della classifica finale fantini (2014, 2015 e 2016) ha dovuto arrendersi venendo battuto oltre che dal connazionale Vana jr anche dall'eterno rivale Raffaele Romano.
Il 2017 ha così premiato Vana jr che ha collezionato 35 vittorie (tre delle quali in Gruppo 1) su 127 monte delle 144 disponibili, marcando una percentuale vittorie del 27,5% e siglando il record personale di vittorie con un totale complessivo di 41 vittorie di cui quattro in Francia e appena una in patria.
Vana jr è risultato vincitore in tutte le classifiche di riunione, in modo netto a Milano e a Treviso. E' altresì stato il fantino che è caduto più volte. Sono state dieci le sue cadute, tante quante quelle collezionate da Alessio Pollioni e da Jan Kratochvil con quest'ultimo che ha marcato la più alta percentuale cadute: 15,1%.
Dunque dopo quattro scudetti fantini ceki strappati nel 2009, 2010, 2013 e 2014, Vana Jr mette in bacheca anche lo scudetto italiano.
Posto d'onore per l'inossidabile Raffaele Romano salito a 21 successi su 71 corse (29,5%) dopo i 18 del 2016 e i 10 del 2015. Solo terzo Josef Bartos che ha marcato il record di corse, unitamente a Vana jr, con 127 ingaggi ma ha visto crollare i propri trionfi in Italia a 16,5 (13%), mai così in basso dal 2008. Big Joe si è rifatto in patria, dove non vince la classifica dal 2008, classificandosi terzo con 11 vittorie su 60 partenze.
Cambia dunque l'ordine della classifica ma si riconfermano i tre top jockey.
In quarta posizione sale Davide Columbu, vincitore in 14 occasioni, mai così in alto dal 2011. In lieve salita anche Alessio Pollioni, quinto in generale, con 11 vittorie, suo nuovo record stagionale. Più o meno costanti gli altri, cui fa eccezione Jan Faltejsek che si rivede a livelli interessanti con otto acuti su 32 monte, piazzando un invidiabile percentuale vittorie del 25%.
Da segnalare l'ottavo posto di Jan Kratochvil, seconda monta in casa Vana sr, che ha marcato 7 vittorie e non si è confermato primo fantino in Repubblica Ceka, vincitore nel 2015 e 2016, finendo sesto con nove vittorie. In Cekia prima vittoria della classifica generale del veterano Marcel Novak, visto in sei circostanze anche in Italia nel corso della stagione (nessuna vittoria), per effetto di 25 successi.

La Top Ten
1° Josef Vana jr, 35 vittorie su 127 corse;
2° Raffaele Romano, 21 vittorie su 79 corse;
3° Josef Bartos, 16,5 vittorie su 127 corse;
4° Davide Columbu, 14 vittorie su 92 corse;
5° Alessio Pollioni, 11 vittorie su 99 corse;
6° Dominik Pastuszka, 8 vittorie su 98 corse;
7° Jan Faltejsek, 8 vittorie su 32 corse;
8° Jan Kratochvil, 7 vittorie su 66 corse;
9° Jiri Kousek, 3 vittorie su 37 corse;
10° Sei fantini con 2 vittorie.

GENTLEMEN E AMAZZONI
Nonostante gli sforzi del colonnello Giuseppe Satalia le prove riservate ai gentlemen sono lievemente calate e non si son viste né a Treviso né a Pisa, dove erano state reintrodotte. Appena dieci corse in cross (erano state tredici nel 2016) più una riuscitissima prova, a caratura internazionale, in siepi in quel di Merano. Marcel Altenburger, campione uscente in questa categoria, è stato l'unico ad aver preso parte a tutte le prove riuscendo a vincerne tre, tutte in sella a Kitano, e a confermarsi campione della classifica per effetto del maggior numero dei secondi posti, anch'essi tre. Il vero protagonista della stagione è stato tuttavia Daniele Tonelli, l'esperto gentleman ha capitalizzato al massimo i cross di Milano vincendone tre su cinque, tutti in sella alla sua Vanessa del Cardo. Finito a pari merito con il ben più blasonato collega ceko ha dovuto arrendersi per aver conquistato un secondo posto in meno. Dato il potenziale a disposizione è senza dubbio il vincitore morale della classifica.
Alle spalle dei due è finito l'emergente Pietro Luigi Stefani che ha colto, a diciannove anni, le sue prime vittorie in ostacoli con Monte Pelmo a Merano e Isaias a Milano e, in precedenza, la prima in assoluto in piano con Bojar a Treviso. Il giovane cavaliere è giunto quattro volte secondo (nessuno come lui nella stagione) e una volta terzo finendo giù dal podio solo in due circostanze.
Due vittorie su nove corse anche per Riccardo Belluco, vincitore della classifica nel 2015, che ha sofferto dello scarso impiego di specialisti di qualità da parte di Paolo Favero, da sempre contrario a questa tipologia di corse. Il gentleman più titotalo, sia in piano che in ostacoli, nelle ultime dieci stagioni ha dovuto accontentarsi delle due vittorie di Shame.
Una vittoria, nella prova in siepi, per la brava amazzone francese Barbara Guenet, impiegata in via estemporanea da Paolo Favero. Sono rimasti all'asciutto Pavel Peprna (tre corse con un secondo posto), il maggiore Domenico D'Alò (che ha tuttavia vinto ad Ascot) e Luca Bonacina (il più volte caduto con tre capitomboli su quattro uscite).
In totale si sono contati ventidue dilettanti (dato costante), tra cavalieri e amazzoni. Anche qua foltissimo il numero degli stranieri con nove rappresentanti tra Inghilterra, Francia, Repubblica Ceka, Irlanda e Polonia a costituire un 40% dell'intero movimento.
Quattro le amazzoni (18,1%), una sola vincente e un'altra, Annalisa Miotti, capace di andare a podio con due terzi posti. Una sola corsa per la debuttante in ostacoli Erika Marsura (caduta) e per l'ospite Erica Bridge (quarta in siepi). Ha optato solo per le piane la svizzera Claudia Wendel, l'amazzone più vincente in assoluto in Italia nelle stagioni 2016 e 2017.
Ha destato infine clamore la presenza, nel giorno del meeting dei gran premi di Merano, del capitano inglese Guy Disney, reduce dalla campagna in Afghanistan, unico interprete amputato al mondo ad aver vinto prove di prestigio in ippodromo. La sua performance in sella a Sareerah, in siepi, non è andata oltre a un mancato piazzamento.

La Top Ten
1° Marcel Altenburger, 3 vittorie, 3 secondi e 1 terzo su 11 corse;
2° Daniele Tonelli, 3 vittorie, 2 secondi e 1 terzo su 9 corse;
3° Pietro Luigi Stefani, 2 vittorie, 4 secondi e 1 terzo su 9 corse;
4° Riccardo Belluco, 2 vittorie e 1 terzo su 9 corse;
5° Barbara Guenet, 1 vittoria e 1 terzo su 2 corse;
6° Pavel Peprna, 0 vittorie e 1 secondo su 3 corse;
7° Domenico D'Alò, 0 vittorie e 1 secondo su 1 corsa;
8° Andrea Lancini, 0 vittorie e 2 terzi su 7 corse;
9° Annalisa Miotti, 0 vittorie e 2 terzi su 3 corse;
10° Claudiano Patelli, 0 vittorie e 1 terzo su 4 corse;
10° Fabio Cicerone, 0 vittorie e 1 terzo su 3 corse.

JOSEF AICHNER
il proprietario che ha introitato di più
nel 2017.

PROPRIETARI
Il primo dato che salta agli occhi è il leggero incremento del numero di proprietari passati a 143 unità rispetto alle 131 del 2016 e alle 138 del 2015. L'aumento è da giustificarsi per effetto dell'aumentato apporto di scuderie straniere. Dei 143 proprietari 63 (44%) sono da considerarsi scuderie operanti in via principale all'estero, contro le 47 dello scorso anno. Un aumento dunque quantificabile nell'ordine del 25,3%.
E' stato l'anno in cui è praticamente uscita di scena la scuderia Magog di Axel Ambruschitz, seconda classificata nel 2015 e nel 2016 alle spalle di Paolo Favero, ammirata in pista a Pisa e a Treviso per poi abbandonare la stagione precipitando in cinquantatreesima posizione per introiti, nessuna vittoria (27 nel 2015 e 10 nel 2016) e cinque corse per effetto di due soli cavalli. Ridimensionato e non di poco anche il secondo cliente di maggior calibro di Paolo Favero ovvero la trevigiana D'Altemps, passata dalla terza posizione per introiti nel 2015 alla sesta nel 2016 e addirittura alla quindicesima del 2017 con una riduzione, rispetto al 2015, di vittorie e di introiti passati a tre e a 34.875 euro contro le nove e i 124.899 del 2015 con decremento in tre anni del 72%, trend già in calo nel 2016 quando la D'Altemps colse sei vittorie e 83.733 euro di vincite. Dimezzati per i giallo-arancio anche i cavalli con quattro scelte contro le otto e le nove dei due precedenti anni. Da segnalare, a favore della scuderia, la vittoria del due anni Wiesenbach nel Guido Berardelli (Gr.3) a Roma, cavallo preparato da Grizzetti.
La notizia più sensazionale di tutte è però il crollo di Paolo Favero, complice la squalifica per doping subita. Lo zar di Sinigo ha, di fatto, saltato dieci mesi, prendendo parte con i propri colori solo a 15 corse (contro le 130 del 2016) passando così dal primo posto al venticinquesimo con appena due vittorie a Grosseto. L'assenza ufficiale di Paolo Favero ha permesso alla giovane slovacca Lydia Olisova di vivere la sua stagione di grande protagonista della stagione. La rondinella (la sua giubba ricorda un po' i colori sociali del Brescia Calcio) ha tenuto la testa per quasi tutta la stagione per numero di vittorie e introiti, cedendo solo negli ultimi due mesi all'emergente Josef Aichner. Decisiva, ai fini delle statistiche, la scelta di Favero di ritornare con i propri colori terminata la squalifica.
E' stato allora Josef Aichner a conquistare, per introiti, la vetta del movimento con una marcia devastante che lo ha visto passare dall'undicesimo posto del 2015 al quarto del 2016 e infine al primo. Crescita su tutti i punti di vista, dal numero dei cavalli schierati (ventiquattro contro i quattordici del 2016), alle vittorie (21,5 contro le 10 del 2016) e soprattutto agli introiti che hanno toccato i 316.513 euro con una media vincite a corsa di 3.638 euro. Una crescita economica quasi triplicata rispetto al 2016 (121.235 euro) e addirittura oltre otto volte quella del 2015. Aichner si è inoltre riconfermato abile rigeneratore di campioni offuscati, portando, grazie alle esperte mani di Josef Vana, i campioni decaduti Champ de Bataille e soprattutto Broughton nell'olimpo dell'ostacolismo italiano. Un'operazione già riuscita nel 2016 e riconfermata nel 2017 da Notti Magiche.
Quasi raddoppiato il numero di corse disputate, passate dalle 47 del 2016 alle 87 del 2017. Nove rapporti di scuderia, due prove di Gruppo 1 conquistate (le prime due nella storia di tutta la scuderia). L'imprenditore altoadesino si è tolto inoltre la soddisfazione di vincere anche in Francia, alla corte di Davide Satalia, conquistando sempre più un alone di internazionalità.

Se Aichner è il leader per vincite conquistate, 50.000 euro in meno del record del 2016 di Paolo Favero, Lydia Olisova (in rappresentanza di Paolo Favero) è la proprietaria ad aver colto il maggior numero di vittorie, con 24 successi (Favero nel 2016 ne centrò 35, 51 nel 2015), ma anche quella a esser stata più volte rappresentata in pista (111 corse, con 37 doppi rapporti di scuderia, 22 tripli e due poker in pista) e ad aver schierato il maggior numero di cavalli (quarantadue elementi). Nonostante l'importante volume di fuoco, i colori Olisova si sono aggiudicati un'unica prova in pattern race, il Premio Richard (Gr.3) con Atalan, portando a casa 303.403 con una media vincite di 2.733 euro a corsa.
Per dovere di cronaca è opportuno comunque far notare come l'eventuale unione dei risultati conquistati da Lydia Olisova e da Paolo Favero porterebbe il duo di Merano al comando della classifica anche per introiti grazie ai 25.308 euro conquistati dal fucsia shockin' per un totale di 328.711 euro che fa rendere meno pesante il bilancio di scuderia (inflessione di poco meno di 40.000 euro rispetto al 2016 e di 176.000 rispetto al 2015).

Altro nome in grande crescita è stato quello di Christian Troger, il primo proprietario di Raffaele Romano. Troger, grazie soprattutto allo stradominio del tre anni Live Your Life (vincitore di tre pattern race, ivi compreso in Gruppo 1), ha scalato la classifica sia per introiti che per vittorie (dieci vittorie). E' passato dall'ottavo al terzo posto nella generale con una crescita introiti del 52,4%. Il rosso stellato di bianco, ha schierato undici cavalli (erano stati appena tre nel 2016), passando dalle 19 corse del 2016 alle 31 del 2017. Notevole la media vincite a corsa, la più alta tra coloro che si sono ammirati regolarmente in pista nel 2017 con 4.572 euro a corsa. Dieci le vittorie, tasso percentuale del 32% contro il 21,6% dell'Olisova e il 24,7 di Aichner, sette i doppi rapporti di scuderia. Nonostante gli ottimi risultati, gli introiti di Troger sono stati poco meno della metà di quelli di Aichner e Favero, da evidenziare comunque il minor volume di fuoco disponibile sotto il profilo quantitativo: la metà di quello di Aichner e un quarto rispetto a quello della Olisova.

Al quarto posto la presenza estemporanea della Lokotrans che ha fatto man bassa negli steeple per adulti di Merano conquistando quasi tutto con Al Bustan. Balzo poi in avanti per la Tania-Vana di Montanari, vincitrice nello Steeple Chase di Treviso (L), passata dal decimo posto del 2016 al quinto del 2017 per introiti, e al quarto per vittorie (otto come nel 2016). La scuderia, seconda di casa Vana sr, si è mantenuta nell'ordine dei sette/otto cavalli ma è passata a 31 corse contro le 26 della precedente stagione per introiti ammontanti a 81.727 euro (media corsa di 2.636 euro) in luogo dei 49.470 del 2016 per una crescita del 39,4%. Più o meno costanti la Scuderia Milano, che pure ha visto calare di circa 40.000 euro i propri introiti, e Christian Ghiotti, vincitore nella Gran Corsa Siepi di Grosseto (L), per il terzo anno consecutivo nella top ten, sesto per vittorie (5,5, meglio dei passati anni) e ottavo per introiti (sui livelli degli anni passati).
Da segnalare infine le sei vittorie (meglio di lui solo Olisova, Aichner, Troger e Tania) messe a segno da Nicolas Nisoli, quattordicesimo nella generale, in appena diciassette corse a plasmare una percentuale del 35,2%.
Si rivede su buoni livelli Tanghetti, tornato ai margini della top ten (undicesimo per introiti) dopo un 2016 in affanno. In crescita poi la Razza Dormello Olgiata (dodicesima con introiti raddoppiati rispetto al 2016). Tra le mancate conferme invece Remo Romano, brillante nel 2016 con Amaranthus, passato dal dodicesimo posto all'ottantesima posizione (delusione Sassopiano). Bene la Montenegro, seconda tra le scuderie straniere, pur con solo 1 vittoria (in Gruppo 1) rispetto alle 4 del 2016 e con introiti lievemente calati, al nono posto della generale.

La Top Ten per Introiti
1° Josef Aichner, 316.513 euro per 21,5 vittorie (24,7%), 87 corse e 24 cavalli;
2° Lydia Olisova, 303.403 euro, per 24 vittorie (21,6%), 111 corse, 42 cavalli;
3° Christian Troger, 141.729 euro, per 10 vittorie (32,2%), 31 corse, 11 cavalli;
4° Lokotrans Slovakia, 140.974 euro, per 3 vittorie, 4 corse, 2 cavalli;
5° Tania-Vana, 81.727 euro, per 8 vittorie (25,8%), 31 corse, 8 cavalli;
6° Milano Sc., 68.416 euro, per 3 vittorie (6,5%), 46 corse, 7 cavalli;
7° Vocetka, 67.762 euro, per 2 vittorie (11,1%), 18 corse, 6 cavalli;
8° Christian Ghiotti, 65.135 euro, per 5,5 vittorie (21,1%), 26 corse, 6 cavalli;
9° Montenegro, 57.120 euro, per 1 vittoria, 4 corse, 2 cavalli;
10° Jiri Charvat, 44.404, per 2 vittorie, 3 corse, 3 cavalli;
11° Elia Tanghetti, 41.480 euro, per 2 vittorie (8,3%), 24 corse, 5 cavalli;
12° Razza Dormello Olgiata, 40.105 euro, per 3 vittorie (16,6%), 18 corse, 3 cavalli;
14° Nicolas Nisoli, 39.440 euro, per 6 vittorie (35,3%), 17 corse, 3 cavalli;
15° D'Altemps, 34.875 euro, per 3 vittorie (13,6%), 22 corse, 4 cavalli;
25° Paolo Favero, 25.308 euro, per 2 vittorie (13,3%), 15 corse, 18 cavalli;
53° Magog, 8.925 euro, per 0 vittorie, 5 corse, 2 cavalli.

La giovane slovacca LYDIA OLISOVA
in compagnia di Joe Bartos,
è la proprietaria ad aver conquistato il maggior numero di vttorie: 24.
(Foto Arigossi).

ALLEVATORI
Sono stati 305 i cavalli ammirati in ostacoli nella stagione italiana del 2017, di questi solo 87 allevati in Italia per una percentuale del 28,5%. Evidente il calo rispetto al 2016 quando erano stati 98 su 300 per una percentuale del 32,7%. Si nota poi un concentramento di soggetti in favore soprattutto di tre allevatori: la Razza Dormello Olgiata (sei soggetti), l'Antezzate (otto soggetti) e la Nuova Sbarra (dieci soggetti). Si tratta degli stessi allevamenti che, in proporzioni diverse, avevan calamitato la categoria anche nel 2016. Si è invece ridimensionato l'impegno della Rosati Colarieti e di Stefano Luciani (aka Az. Agr. Loreto) che nel 2015 avevan schierato cinque soggetti a testa, uscita di scena il Grifone (quattro cavalli nel 2015). Sono passate invece da tre soggetti a uno sia la Scuderia Vittadini che la San Dazio.
Quarantanove gli allevatori rappresentati da un unico cavallo, dieci quelli con almeno due soggetti per un totale di cinquantanove allevatori (nel 2016 erano stati sessantanove, addirittura ottantuno nel 2015). L'ammontare degli euro messi in cascina dagli allevatori italiani è passato dai 214.084 del 2016 ai 172.814 euro del 2017 con calo quantificabile nella percentuale del 19,3%. Di questo ammontare conquistato dagli allevatori italiani nel 2017 più di un terzo è andato a favore di un unico allevatore. E' stata infatti la stagione dei record per La Nuova Sbarra, terza per introiti nel 2016, che ha vinto tutte le classifiche di settore risultando la più rappresentata con dieci cavalli e cinquantanove rappresentazioni, ma anche la più vincente (dieci vittorie), la più volte in pista, protagonista in 51 corse e in svariati casi con più di un soggetto, e nettamente la più vincente con 52.602 euro destinatele quali premi allevatori. Un volume di fuoco, sia quantitativo che qualitativo, tale da essere inavvicinabile da tutta la concorrenza e messo in atto soprattutto con una serie di tre anni (schierati quattro) rivelatesi di egregio valore. Solo tre dei dieci cavalli di provenienza dall'allevamento di Scarpellini sono risultati vincitori, tra questi la rivelazione tra i tre anni Live Your Life, vincitore di sei prove di cui tre classiche, e gli altri due tre anni Musique de la Nuit e Solar Walker tutti preparati da Raffaele Romano per i colori di Christian Troger. Le vittorie sono raddoppiate rispetto a quelle del 2016 (furono 5, addirittura 3 nel 2015), mentre gli introiti più che raddoppiati per merito di un parco cavalli passato dalle quattro alle dieci unità.

Dietro allo strapotere Scarpellini verrebbe da dire il vuoto. Il secondo classificato per introiti, la new entry (si fa per dire rappresentando la giubba più anitica d'Italia) Ramondini Talon con 12.225 euro frutto dei risultati ottenuti dal quattro anni Panta Rhei (altro allievo di Raf Romano), paga un distacco di oltre 40.000 euro. Scala di una posizione, rispetto al 2016, la leggendaria Razza Dormello Olgiata, terza per introiti (12.183, 7.700 euro circa in meno rispetto al 2016) e per cavalli presentati (dato costante rispetto al 2016 e al 2015), ma seconda per vittorie (cinque e mezzo con quattro cavalli vincitori, contro le due del 2016 e le cinque del 2015).
Crolla dal primo al sesto posto l'Azienda Agricola Massimo Farina, clamorosa vincitrice nel 2016 per i successi del tre anni Amaranthus, che non ha potuto usufruire di new entry vedendo inoltre il proprio pupillo infortunarsi nella prima parte di stagione.
Quarto posto per Elia Tanghetti, sempre per la preparazione di Raf Romano che si conferma allenatore tendente a prediligere i prodotti italiani rispetto agli stranieri. Dopo aver bypassato la stagione 2016, presente in pista solo da proprietario per effetto degli infortuni subiti nel 2015 da Mamacita Tango e dal figlio della stessa Silver Tango, è ritornato dunque in bello stile con due soggetti che hanno fruttato una vittoria e sei piazzamenti utili ai fini della distribuzione dei premi allevatore per un totale di poco superiore ai 10.000 euro.
Da rilevare il grande apporto al movimento dell'Antezzate che si conferma su alti livelli, ma con risultati ancora una volta tutt'altro che apprezzabili. L'allevamento scuola Siba dopo aver presentato sette soggetti sia nel 2015 che nel 2016 si è superato proponendo otto prodotti. Purtroppo però non sono migliorati i dati sia in termine di vittorie che di introiti. Mediocre, per il volume di fuoco, tredicesimo posto pur essendo il terzo allevatore più rappresentato con 28 corse (51 per la Nuova Sbarra e 30 per la Dormello Olgiata) ma una sola vittoria (siglata dal modestissimo Isaias), per giunta arrivata in una delle prove di minore dotazione della stagione, per un totale di 3.255 euro di introiti (nel 2016 erano stati solo 1.025 per il trentaquattresimo posto, sempre con una vittoria, addirittura nessuna nel 2015).
Rispetto agli anni passati è mancata la Rosati Colarieti (tre vittorie e sette piazzamenti utili nel 2015, quattro vittorie  e tre piazzamenti utili nel 2016 col quarto posto introiti) finita addirittura trentesima in graduatoria introiti con appena 1.187 euro (contro i 18.070 del 2016, crollo del 93,4%). Discorso similare per l'Immobiliare Casa Paola, quinta per introiti nel 2016 e ben piazzata nel 2015 (con due vittorie e sette piazzamenti utili) precipitata in trentadueesima posizione introiti con riduzione degli stessi del 92%. Ridimensionamento di un certo livello anche per l'Allevamento Deni passato dai 12.940 euro del 2016 (sesto posto) ai 2.795 euro del 2017 con calo del 78,4%.
Più o meno costanti l'Azienda Agricola il Tiglio, la Razza del Sole, l'Eledy e l'Agricola Patrizia. Uscito di scena, causa l'assenza del campione Sol Invictus, Giulio Frascatani (ospite fisso della top ten degli ultimi anni), all'asciutto la blasonata Blueberry con due cavalli ma nessun piazzamento utile contro le due vittorie del 2016 per il dodicesimo posto introiti (5.200 euro) e una vittoria e un piazzamento utile nel 2015. Uscita quasi di scena anche la Loreto Luciani, spesso protagonista nel settore e ancora in auge nel 2015 ma già calata nel 2016, passata dai 4.090 della passata stagione ai 650 euro.

La Top Ten per introiti
1° La Nuova Sbarra, 52.602 euro per 10 vittorie (19,6%), 51 corse e 10 cavalli;
2° Renata Ramondini Talon, 12.225 euro per 3 vittorie (21,4%), 14 corse e 2 cavalli;
3° Razza Dormello Olgiata, 12.183 euro per 5,5 vittorie (18,3%), 30 corse e 6 cavalli;
4° Elia Tanghetti, 10.081 euro per 1 vittoria (7,7%), 13 corse e 2 cavalli;
5° Az. Agr. Il Tiglio, 7.645 euro per 2,5 vittorie (35,7%), 7 corse e 1 cavallo;
6° Az. Agr. Massimo Farina, 7.500 euro, per 0 vittorie, 2 corse e 1 cavallo;
7° Agr. Patrizia, 5.505 euro, per 1 vittorie (7,7%), 13 corse e 1 cavallo;
8° Razza del Sole, 4.450 euro, per 0 vittorie, 3 corse e 1 cavallo;
9° Eledy, 4.237 euro, per 3 vittorie (18,7%), 16 corse e 2 cavalli;
10° Aleali, 3.740 euro, per 2 vittorie (33,3%), 6 corse e 1 cavallo;
13° Antezzate, 3.255 euro, per 1 vittoria (3,6%), 28 corse e 8 cavalli;
30° Az. Agr. Rosati Colarieti, 1.187 euro, per 0 vittorie, 5 corse e 2 cavalli;
32° Immobilare Casa Paola, 1.150 euro, per 0 vittorie, 5 corse e 1 cavallo;
35° Az. Agr. Loreto Luciani, 650 euro, per 0 vittorie, 2 corse e 1 cavallo.

Sergio Scarpellini, titolare de LA NUOVA SBARRA,
definito "IL RE DEL MATTONE",
al centro di indagini e di polemiche nel 2016/17 nel 
Comune di Roma, 
è SOLO AL COMANDO tra gli 
allevatori di ostacolisti in Italia.

CAVALLI
Eccoci ai grandi protagonisti, ne abbiam già parlato con dovizia di particolari nella pagina dedicata al riassunto dell'intera stagione. Ci limitiamo pertanto a fornire una panoramica comparata rispetto a quella dei passati anni.
Nel 2017 si sono visti in pista 305 soggetti (otto dei quali mezzosangue francesi), cinque in più rispetto al 2016, ma diciassette in meno rispetto al 2015. Abbiamo già detto che solo 87 sono stati allevati da allevatori italiani, il dato si riduce ancora se andiamo a vedere quanti effettivamente sono nati in Italia ovvero 59 solamente (dato piuttosto costante, eran stati 62 nel 2016) a costituire il 19,3%, quota davvero risibile, dell'intero movimento. Vediamo più da vicino i paesi in cui sono nati i 305 soggetti. Le nazioni interessate sono state dieci. Rispetto al 2016 spicca il dato della Francia che è stata la nazione che ha dato i natali al maggior numero di soggetti visti nel 2017 in ostacoli ovvero 77, sei in più rispetto all'Irlanda. Terzo posto per l'Italia, davanti a Inghilterra (34) e Germania (31). Più indietro Repubblica Ceka (15) e Polonia (11), risibile l'apporto di Stati Uniti (5), Ungheria (1) e persino Ucraina (1) non so quante volte rappresentata nella corse in Italia.
Cinquantadue sono stati i tre anni (undici in meno rispetto al 2016), dodici dei quali vincitori, tra cui Live Your Life (secondo assoluto per introiti con 94.265 euro) che si è distinto quale il cavallo capace di riportare il maggior numero di vittorie nella stagione (sei).
Più alto il dato dei quattro anni, ben ottantacinque, quarantanove i cinque anni, trentanove i sei anni, trentacinque i sette anni, ventisei gli otto anni, diciannove i restanti con i dodici anni Hades des Mottes e Arman a incarnare il ruolo dei più vecchi.
Interessante il dato sui quattro anni relativo ai cavalli già ammirati in ostacoli nel 2016. Dei sessantatre concorrenti scesi in pista nel 2016 solo ventisei (41,2%) si son rivisti in siepi. Evidente dunque l'incidenza degli infortuni, come dimostra anche l'analisi dei cinque anni. Di questi ultimi solo venticinque hanno già corso in ostacoli negli anni precedenti. Possiamo inoltre vedere che dei 253 cavalli, tali i quattro anni e oltre nel 2017, solo 134 hanno corso in ostacoli negli anni precedenti in Italia. Vediamo dunque come, molti dei cavalli avviati alla carriera in ostacoli finiscono col perdersi per strada in una proporzione che si aggira attorno al 50%.
Vediamo ora i dati di maggior presa. Fortissimo apporto dei trainer stranieri che hanno sellato, Vana sr compreso, 129 cavalli ovvero il 42,2% dell'intero movimento. Dato non certo da sottovalutare. Vana sr il più presente, con oltre cinquanta cavalli alcuni dei quali presi da allenatori francesi. Ben rappresentato anche Grzegorz Wroblewski con 14 allievi, Guillaume Macaire e Radek Holcak con sette.
Di Shame il pazzesco record corse con 19 uscite, seguito dalla compagna di colori (Olisova) Rosalegre con quindici corse, quindi Lost Monarck con 14, Anima Mundi 13, Giannettoni e Hurricane Mix con 12. Dunque Favero e Romano i trainer che hanno spremuto maggiormente i propri cavalli. Il più impeganto di Vana sr, per fare un esempio, è stata Azamourday con nove corse.
214 sono stati i cavalli che hanno corso più di una volta, di cui 153 con almeno tre corse. Cento sono stati i vincitori (tre di questi con vittorie a pari merito, oltre un quarto capace di vincere altre prove), trentanove coloro che si sono ripetuti. Dodici quelli che hanno vinto almeno tre prove. Dietro a Live your Life, vincitore di sei corse, la coppia Hurricane Mix e Azamourday con quattro vittorie.
241 sono stati i cavalli capaci di andare a premio e di portare a casa premi. Si va dal record-horse Al Bustan (139.750 euro) a Marital che ha portato a casa appena 214 euro.
Eloquente il dato relativo alle vincite superiori all'ideale linea rossa della rimessa, prendendo come riferimento l'ideale soglia minima di 12.000 euro annui. Sono stati solo 59 i cavalli capaci di superarla, ovvero il 20% circa. Tredici i cavalli in grado di superare i 30.000 euro di vincite annue, che aumentano a trentuno se si abbassa la soglia a 20.000 euro. Sessantaquattro i cavalli all'asciutto, nessuno di loro in pista per più di tre volte.
Piuttosto deludente il dato dei cavalli provenienti dagli allevamenti italiani. A parte gli ottimi Live Your Life e Notti Magiche (cavallo nato in Francia ma allevato da Il Tiglio) presenti nella top ten, per trovare il terzo classificato bisogna scendere alla quattordicesima posizione con Panta Rhei che ha vinto 29.376 euro, quindi Nelly Darrier, ventiquattresima nella generale, con 24.752 euro e ancora più in giù con Silver Tango (trentaquattresimo) con 19.210 e con Musique de la Nuit (trentasettesima) con 18.343, entrambi nati all'estero. Completano la top ten, per introiti dei prodotti conseguiti dagli allevati in Italia, Albina (quarantueesima), Anima Mundi (quarantatreesimo), Scocosita (quarantaquattresima) e Chappy Bros (cinquantesimo).
Una considerazione infine sui cavalli allenati da Paolo Favero, dominatore assoluto negli ultimi anni. Nel 2015 inserì qualcosa come sei allievi nei primi otto per introiti (con i soli Kazzio di Vovcenko e Chiaromonte del duo Nero-Ghiotti capaci di inserirsi) e tredici nei primi venti. Già in calo nel 2016, con tre nei primi nove (tra cui il secondo, Sol Invictus) e sette nei primi diciotto, è crollato nel 2017 dove ha piazzato in decima posizione il suo miglior rappresentante (Recently Acquired) oltre altri due elementi nei primi venti: Vermithor (sedicesimo) e Atalan (diciottesimo), seguiti da Callmebob e At the Beach addirittura trentacinquesimo e trentaseiesimo. Il punto più basso toccato nel nuovo secolo dallo zar.
Il più rappresentato nei primi venti è stato Vana sr: tre nei primi dieci (eran stati due nel 2016 e uno nel 2015) sei nei primi venti (tre nel 2016 e quattro nel 2015).
Cresciuto anche Raf Romano con un allievo nei primi dieci (uno anche nel 2016, nessuno nel 2015) e quattro nei primi venti (tre nel 2016 e uno nel 2015).

La Top ten per introiti
1° Al Bustan (Ire), 139.750 euro, 3 vittorie (100%), su 3 corse, Popelka.
2° Live Your Life (Ita), 94.265 euro, 6 vittorie (75%), su 8 corse, Romano.
3° Santo Cerro (Pol), 52.105 euro, 1 vittoria (16,7%), su 6 corse, Wroblewski.
4° Champ de Bataille (Fr), 49.725 euro, 2 vittorie (66,7%), su 3 corse, Vana sr.
5° Kifaaya (Gb), 48.960 euro, 1 vittoria (33,3%), su 3 corse, Holcak.
6° Broughton (Ger), 48.025 euro, 1 vittoria (25%), su 4 corse, Vana sr.
7° Marinas (Ger), 40.000 euro, 0 vittorie, su 1 corsa, Macaire.
8° Notti Magiche (Fra*, allevamento italiano), 39.865 euro, 2,5 vittorie (35,7%), su 7 corse, Vana sr.
9° Defit d'Estruval (Fra), 38.250 euro, 2 vittorie (100%), 2 corse, Macaire.
10° Recently Acquired (Gb), 35.530 euro, 3 vittorie (37,5), 8 corse, Bianco-Favero.
11° Roches Cross (Ire), 31.875 euro, 2 vittorie (66,7%), 3 corse, Vana sr.
15° Finoras (Ger), 29.308 euro, 2 vittorie (20%), 10 corse, Frank-Ghiotti.
18° Lord Maia (Fra), 27.098 euro, 2 vittorie (50%), 4 corse, Marcialis-Bianchi.
21° Meny Bay (Ire), 25.500 euro, 1 vittoria (50%), 2 corse, Brecka.
21° Arkalon (Fra), 25.500 euro, 1 vittoria (100%), 1 corsa, Tuma.
24° Nelly Darrier (Ita), 24.752 euro, 2 vittorie (22,2%), 9 corse, Nero.
33° Giacalmarbar (Ire), 19.329 euro, 1 vittoria (10%), 10 corse, Contu.
44° Scocosita (Ita), 17.161 euro, 2 vittorie (20%), 10 corse, Pugnotti.
45° Tramonto a Ivry (Fr), 17.000 euro, 2 vittorie (100%), 2 corse, Casati.
49° Diplomata (Cze), 16.150 euro, 0 vittorie, 3 corse, Szekely.
50° Chappy Bros (Ire), 15.844 euro, 2 vittorie (28,6%, 7 corse, Saggiomo.
51° Collar an Tie (Ire), 15.810 euro, 1 vittoria (20%), 5 corse, Taber.
51° El Calife (Fr), 15.810 euro, 1 vittoria (33,3%), 3 corse, Lageneste.
53° High School (Fr), 15.606 euro, 1 vittoria (16,7%), 6 corse, Lupinacci.

SHOLOKHOV
con 226.632 è lo stallone leader
per introiti dell'ultimo triennio in ostacoli in Italia.
(Foto nhstallions.co.uk).

STALLONI
Veniamo ora ad analizzare la produzione degli stalloni per quella che è una classifica dal mero valore statistico e che è limitata sia dallo scarso numero di prove in ostacoli italiane sia dal numero dei partecipanti e dunque influenzata più dal valore dei singoli, talvolta estemporaneo, che dall'effettivo e realistico valore del riproduttore. Cercheremo per questo di offrire una visione comparatistica tra le più importanti nazioni europee e da questa trarre una classifica d'insieme. Purtroppo non sono riuscito a reperire notizie sulla stagione in ostacoli tedesca.
In Italia nel 2017 sono stati rappresentati 200 stalloni per 305 soggetti, dato in linea con il 2016 (furono 199) ma in lieve calo rispetto al 2015 (furono 216). 84, ovvero il 42%, sono stati gli stalloni che hanno avuto almeno un figlio vincitore, di questi sono stati in dodici (6%) ad avere almeno due vincitori, di cui due con almeno tre vincitori ovvero Gladiatorus e Samum che non hanno sbagliato un colpo con un invidiabile tre su tre. Percentuale di successo al 100% anche per Big Bad Bob e Dalakhani con due figli vincitori su due presentati.
Record di vittorie marcato, in parità, da Azamour e dalla new entry Turati con sei vittorie a testa. Il primo, un figlio di Night Shift dotato di propensione alla stamina (vincitore dai 1.600 ai 2.400 metri), abbattuto nel 2014 a soli tredici anni. Cavallo che ha visto il proprio tasso monta scemare dai 25.000 euro del 2006 agli 8.000 euro dell'ultimo anno di monta, ha beneficiato soprattutto delle quattro vittorie della femmina Azamourday, in categoria medio-bassa, e del doppio successo, tra cui il Premio Richard (Gr.3), del novice Atalan. Diciassette le corse interessate, frutto dell'impegno di tre cavalli (il terzo figlio è stata la femmina Rivi Freddi) per 6 vittorie  e 7 piazzamenti con percentuale dunque del 100% delle prove al marcatore per 49.488 euro di vincite. Un discreto livello, più che raddoppiato rispetto al 2016 (una sola vittoria con Azamourday e altri tre soggetti tra cui i ceki Marree e Okrinek, per 20.196 euro frutto di quindici corse) e al 2015 (due vittorie, una a testa di Azamourday e di Rivi Freddi, per 15.963 euro conquistati con un totale di dieci corse frutto dell'impegno delle due figlie). Dunque una stagione molto buona, la migliore come rendimento in Italia sotto il profilo degli ostacolisti, che gli è valsa la decima posizione nella classifica per introiti. Nel 2016 aveva chiuso trentunesimo, addirittura quarantatreesimo nel 2015. Di rilievo, invece, la stagione 2014 culminata col successo nel Gran Criterium d'Autunno (Gr.1) di Wrestler, poi secondo nel Berlingieri (Gr.2) per un totale di 38.810 frutto di due vittorie (a bersaglio anche Simply Jonathan) su dodici corse.
Se Azamour è un ospite fisso nelle ultime quattro stagioni, costituisce invece una novità e più ancora una grossa sorpresa Turati, un figlio dello specialista Lomitas in funzione presso la Nuova Sbarra alla modica cifra di 500 euro. Primo, con Azamour, per il numero di vittorie, tutte frutto della rivelazione Live Your Life, ma soprattutto secondo assoluto per introiti con 95.625 euro di cui 1.360 firmati dalla piazzata Necessaire. Costituisce quello che si può definire una presenza estemporanea e isolata nelle classifiche dei riproduttori di ostacolisti. Riproduttore del vincitore del Gran Criterium d'Autunno (Gr.1) e del Premio Ettore Tagliabue (Gr.3).
Altra new entry, terzo per numero di vittorie, è stato Big Bad Bob, cinque vittorie offerte dai tre anni Callmebob (autore di una tripletta in categoria ascendente) e Vermithor (doppietta in condizionata). Figlio di Bob Back, specializzato sulle distanze superiori al miglio, non troppo considerato nei primi anni di monta, è risalito in termini di valore nel corso degli anni raggiungendo la somma di 9.000 euro a monta proprio in coincidenza dell'ultimo anno di monta nel 2016, anno della prematura morte verificatesi all'età di sedici anni. Buono il livello di vincite stabilizzatosi in 48.093 euro a valergli l'onorevolissimo undicesimo posto.
Quattro vittorie  e mezzo per l'intramontabile colosso Montjeu, altro stallone scomparso prematuramente a sedici anni (nel 2012), da Sadler's Wells (padre degli stalloni Hurricane Run, Motivator, Authorized, Pour Moi, Frozen Fire, Montalegre, Mr Vegas e Jukebox Jury) che ha toccato anche il tasso di monta di 125.000 euro.
Dopo un 2016 non brillantissimo, passato dalla quarta posizione del 2015 all'undicesima, Montjeu è stato ricondotto nelle posizioni di spettanza grazie alle blasonatissime quattro vittorie e mezzo marcate da Notti Magiche (quattro secondi posti in Gr.1 in siepi in carriera) e da Tramonto a Ivry (due terzi in carriera in Gr.2 e Gr.3) che hanno fruttato, unitamente ai modesti piazzamenti di Marital, Archangel Raphael e Chicago, 60.622 euro (erano stati 46.964 nel 2016 e 71.644 nel 2015). Non sono arrivate ulteriori vittorie classiche dopo i successi di Chicago, vincitore nel 2015 della Gran Corsa Siepi di Milano (Gr.1). Si ricordano inoltre l'immenso Hurricane Fly, prodotto dell'allevamento italiano (Agr. del Parco) vincitore di ventidue Gruppi 1 in hurdle in Inghilterra e Irlanda, l'eccelso Siba Sharpmon (vincitore nello Steeple Chase d'Europa, Gr.1; nell'Ezio Vanoni, Gr.2; nell'Argenton, Gr.2; nel Richard, Gr.3; nell'Unire, Gr.3; e nello Steeple Chase delle Capannelle, Gr.3) e Budapest (duplice vincitore nello Steeple Chase di Treviso, L, secondo e terzo nel Gran Premio Merano, Gr.1). Nonno materno inoltre di Fafintadenient (vincitore in Gr.1 e Gr.3 in ostacoli, quarto nel Gran Premio Merano, Gr.1).
Quattro le vittorie infine per Great Journey (tutte siglate Hurricane Mix), per il sempre presente Samum (a bersaglio con Finoras, Spirit in the Sky e Namoum, al dodicesimo posto per introiti dalle posizioni attorno alla ventesima degli anni passati) e Mujahid (Nelly Darrier, Rio Apache e Silver Tango).
Tre vittorie per undici stalloni, tra cui Harbour Watch che trova in At the Beach il suo primo vincitore in assoluto in ostacoli.

Il miler Sholokhov, un vero e proprio specialista nella riproduzione di ostacolisti (eccezionale Don Cossack, chaser vincitore in Inghilterra e Irlanda di sei Gr.1 oltre di altre pattern) con dodici vincitori classici sui salti tra Italia, Inghilterra, Francia e Irlanda (meno qualitativo per le piane), è stato lo stallone che ha avuto più figli in pista, addirittura sette, due in più rispetto al 2015 e al 2016 e ancora una volta grande protagonista nella classifica introiti. Rappresentato per 18 volte, con 1 vittoria (Ole Caballero) e 13 piazzamenti, tra cui il secondo posto nel Gran Premio Merano (Gr.1) con Marinas, si è confermato per il secondo anno consecutivo sul podio finale con 78.241 euro di introito. Terzo, alle spalle degli estemporanei Medecis e Turati, una posizione in meno rispetto al 2016, quando dovette arrendersi a un altro stallone estemporaneo (Country Reel), e due posizioni meglio rispetto al 2015. E' lo stallone leader in Italia, comparto ostacoli, negli ultimi tre anni con 226.632 euro davanti a High Chaparral (184.841 euro), Montjeu (179.230 euro) e Mujahid (155.801 euro).
Si tratta di uno stallone che negli ultimi anni è stato rappresentato in Italia da cavalli di grosso calibro spesso e volentieri in pista in rare occasioni quali Marinas (due volte secondo nel Gran Premio Merano, Gr.1), Allen Voran (secondo Gran Premio Merano, Gr.1 Ole Companero (terzo nel Gran Premio Merano, Gr.1), Dominato (vincitore Premio Richard, Gr.3), Ole Caballero (secondo Argenton, Gr.2, e Richard, Gr.3) e il vincitore seriale Morning Star. Nonno materno inoltre di Lord Maia (vincitore della Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano, Gr.2).
Dati i risultati sopramenzionati Sholokhov, figlio del top sire Sadler's Wells, costituisce un ottimo bilanciamento tra qualità e prezzo, ancora operativo in Irlanda (dopo prima parte di carriera in Germania) all'età di diciannove anni e al tasso di monta di 5.000 euro (livello che non ha mai superato di molto taccando l'apice a 7.000 euro.

Se Sholokhov è stato lo stallone con più figli in pista, Mujahid (padre di due vincitori in Gr.1 e altrettanti in Gr.2 in piano) con sei figli, si è confermato per il secondo anno consecutivo (nel 2015 secondo al solo Red Rocks) quello che ha preso parte al maggior numero di corse: trentuno (contro le quaranta del 2016), riportando quattro vittorie e diciotto piazzamenti per 56.627 euro e il sesto posto nella generale introiti (quinto nel 2016 e undicesimo nel 2015). Si tratta di uno stallone di ventidue anni, ancora operativo presso l'Allevamento di Besnate per l'onesto onorario di 4.500 euro (livello massimo toccato: 7.000 euro), che ha riscosso grandi consensi e che negli ultimi anni, dopo esser stato ignorato, è diventato particolarmente gradito agli allenatori di ostacolisti. Sempre largamente rappresentato in questi ultimi anni, con sei cavalli per ognuna delle ultime tre stagioni (in precedenza pressoché assente), tanto da essere il quarto più ricco del triennio pur senza aver offerto un solo vincitore classico nel 2014 ovvero Astro Benigno (il più vittorioso in siepi in tutta la produzione) nel Premio Tagliabue, Gr.3. La regolarità, dunque, dalla sua parte con 11 vittorie in tre anni (frutto di quattro vincitori su undici scesi in pista nel triennio), meglio di lui in questo il solo High Chaparral con 14 vittorie, a valergli il quarto posto nella classifica introiti degli ultimi tre anni. Nel 2017 si son segnalati Nelly Darrier, vincitore in condizionata di discreto calibro in steeple, Silver Tango (terzo nell'Argenton, Gr.2, e nel Premio Richard, Gr.3, nonché secondo nel 2015 nel Tagliabue, Gr.3, e nel Premio dei Giovani, L) e, in categoria di minor calibro, Rio Apache.

Discreto numero di figli poi per il già citato Montjeu, il top sire Galileo (ancora deludente in siepi in Italia) e per il solito Red Rocks con cinque rappresentanti a testa. Quest'ultimo, insieme a Sholokhov, è lo stallone che ha presentato il maggior numero di figli nel triennio: dodici col solo Sbarazzino capace di riportare vittorie, quattro in totale con l'apice costituito dal trionfo nell'Argenton, Gr.2, del 2016 (secondo anche nel Vanoni, Gr.2, e nel Richard, Gr.3, terzo nel 2015 nel Criterium d'Autunno, Gr.1).  
La costanza numerica dunque dalla parte di questo figlio di sua maestà Galileo, fondista dai 1.800 metri a salire, funzionante dal 2010 al 2014 presso il Centro Equino Arcadia a 7.000 euro e in seguito ceduto negli Stati Uniti in cui è operativo attualmente per 10.000 dollari. Non ha entusiasmato in razza né in piano (si segnalano il piazzato in Gruppo 1 Grey Greezly, il piazzato in Gruppo 2 Sopran Roccia e il piazzato in Gruppo 3 Aspettatemi) né, tantomeno, in ostacoli, anzi potremmo dire che ha deluso in modo spiccato al punto che ci pare incomprensibile l'elevato tasso di monta. Molti i figli apparsi in siepi (quattordici) con un solo vincitore e con molti degli altri a faticare in categoria di minima, tra questi si ricordano il grigio Sentimentodarcadia (distanziato dal primo in una siepi di Merano) e il monocorde Lorenzo d'Arcadia (terzo nel 2014 a seguito delle cadute di due avversari sull'ultima siepe nel Criterium d'Autunno, Gr.1). Record di corse nel 2015, con ventinove rappresentazioni (tre in più di Mujahid), ridimensionato i due anni successivi ma sempre con quattro e poi cinque figli a rappresentarlo. Da evidenziare, al di là di tutto, la sua ottava posizione finale per introiti raggiunta l'anno 2016 e la diciottesima nel 2015. Crollato in novantatreesima posizione nel 2017.

Un cenno per l'inavvicinabile Galileo, leader indiscusso nella riproduzione di purosangue ma che in Italia, in ostacoli, non ha impressionato. E' evidente, i figli di Galileo che finiscono in siepi in Italia non sono certo le prime scelte, spesso e volentieri costituiscono tentativi di recupero di potenziali campioni che in piano hanno deluso o di scommesse firmate Vana (al momento quasi tutte fallite). Il figlio di Sadler's Wells ha visto salire la propria partecipazione negli ultimi due anni. Rappresentato solo da due soggetti nel 2015, è passato ai cinque del 2016 e del 2017 per un totale di nove figli, tre dei quali vincitori (il mediocre Lord of the Nile, il combattivo ma mai sbocciato Le Cirque e il non trascendentale Mishghar).
E' dunque tra gli stalloni a esser stato più rappresentato, ma non è certo tra i migliori del triennio. Il 2016 è stato il suo anno migliore (sesto in classifica introiti con 57.050 euro) con sei vittorie (tante quante Mujahid e Dylan Thomas) con gli estemporanei piazzamenti di Mishghar (secondo in una modestissima edizione dell'Argenton, Gr.2) e di Le Cirque (terzo nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Merano, Gr.2, e poi finito nelle vendere) in pattern race. Il miglior figlio di Galileo ammirato di recente in Italia in siepi è stato tuttavia Sundara, combattivo in condizionata main category nel 2017 ma incapace di vincere nella nostra penisola. Andando più indietro si ricordano i vincitori Eppursimuove (vincitrice nello Staffe d'Oro, Gr.3, seconda nel Vanoni, Gr.2), JosephJuliusJodie (vincitore del Criterium di Primavera, Gr.2), Maple Drive (secondo nel Premio Vanoni, Gr.2, e nel Premio Staffe d'Oro, Gr.3), Gerbett (secondo nel Richard, Gr.3, e terzo nello Steeple Chase delle Capannelle, Gr.3), Erodoto e il mai vincente in Italia Beyond (secondo nella Gran Corsa Siepi di Pisa, Gr.3, terzo nella Gran Corsa Siepi Nazionale, Gr.1). Non male ma assai poco se si considera che si sta parlando di uno stallone (verebbe da dire lo stallone con la S maiuscola) il cui tasso di monta tocca vette stratosferiche. Eloquente per far comprendere l'idea il crollo nella classifica introiti del 2017 che lo ha visto ritornare in sessantratreesima posizione (12.495 euro) dove si era già classificato nel 2015.

Stagione non positiva per lo scomparso High Chaparral, leader nel 2015 grazie alla stagione da incorniciare di High Master (vincitore in quattro Gr.2) e ai successi di Signor Tiziano e The Alamo per un totale di nove vittorie annuali (nessuno come lui nell'ultimo triennio, così come nessuno capace di battere il record di sette vittorie siglato da High Master). Già rimasto indietro nel 2016, dodicesimo con tre vittorie (tra cui un Gr.3 di High Master), il figlio di Sadler's Wells ha subito in modo pesante l'assenza del suo miglior prodotto in assoluto ammirato in Italia e, pur rappresentato da tre soggetti (tra cui il deludentissimo tre anni Eldorado Creek), è precipitato in quarantesima posizione con due sole vittorie in ascendente conquistate da Chappy Bros. Difficile che possa ritornare nelle alte sfere, resta comunque il secondo nella generale per introiti dell'ultimo triennio. Un grande stallone soprattutto per la produzione in piano, ma molto bene anche in ostacoli.

Gettiamo ora un'occhiata sulla classifica introiti della stagione 2017. Spicca al primo posto una novità assoluta: Medecis che con 139.750 batte il tetto toccato nel 2015 da High Chaparral (forte del record di sette vittorie siglato da High Master con en plein nei quattro Gr.2 riservati ai quattro anni oltre che il terzo posto nel Gran Corsa Siepi di Milano, Gr.1)
Siamo alle prese con uno stallone scomparso, mai rappresentanto in ostacoli in Italia e tutt'altro che brillante nella riproduzione di ostacolisti. Dai 3.000 ai 4.000 euro il tasso di monta, stallone dunque di scarso rango, definito addirittura in Francia quale soggetto dal "profilo diametralmente opposto a quello di un ideale saltatore." Ha sbancato grazie al dominio nelle prove in steeple di Al Bustan che ha fatto suoi i 110.000 euro del Gran Premio Merano. Presenza dunque estemporanea, un po' come avvenuto nel 2016 con Country Reel (subito precipitato nel 2017 in quarantanovesima posizione). Al Bustan a parte, Medecis è stato capace di riprodurre, tra Francia e Inghilterra, altri venticinque saltatori, di cui sei vincitori (nessuno in pattern) per un totale di 12 vittorie su 186 corse per la percentuale di 6,4%. Risultati mediocri con nessun soggetto capace di piazzarsi in prove di gruppo oltre ad Al Bustan. Un trionfo dunque che, per gli allevatori, lascia il tempo che trova (lo stallone, tra l'altro, è deceduto), così come è da dirsi per Turati che occupa la seconda posizione a 44.000 euro circa di distacco. Altra performance estemporanea di uno stallone su cui nessuno sembra voler scommettere e che viene offerto in monta a 500 euro. Live Your Life, nell'occasione, a far vivere momenti di gloria allo stallone ultimo della serie, per il tasso di monta, del movimento. Bella favola.

Terzo posto per il già citato Sholokhov, dietro al quale si conferma Intikhab, rappresentato unicamente da Scocosita e dal campione Kifaaya (entrambi vincitori), che ha chiuso la stagione con un introito di 66.121 euro, somma superiore a quella del 2016 che gli era valsa sempre il quarto posto. Un po' come i primi due della categoria anche per Intikhab l'apporto al settore ostacoli è da definirsi residuale, comunque apprezzabile nell'ordine dei cento ostacolisti ammirati in Inghilterra (ignorato quasi del tutto in Francia) con un 30% di vincitori tra cui un vincitore in Gr.1 (Kempes) e uno in Gr.3 (Silk Drum). Kifaaya vincitore in Gr.1 e duplice vincitore in Gr.2 in Italia inizia a contendere a Kempes il ruolo di miglior prodotto in ostacoli dello stallone. Peccato per la non esaltante stagione 2015 (centotrentaduesimo in classifica) che fa calare Intikhab nella graduatoria del triennio con 126.969 che gli valgono comunque la top ten.

Seguono Monjeu, Mujahid, Teofilo (determinante Broughton, vincitore del Grande Steeple Chase di Milano, Gr.1, e terzo nel Gran Premio Merano, Gr.1) oltre le trentesime posizioni gli anni precedenti, e Sorbie Tower che risale dalla ventiduesima posizione con la conferma di Santo Cerro. Dream Well (new entry) e Azamour completano la top ten per introiti della stagione. Usciti completamente di scena in quanto non rappresentati Koeningstiger (secondo nel 2015, trentesimo nel 2016), King Charlemagne (terzo nel 2015 e settimo nel 2016) e Sindarr (decimo nel 2016). A secco, a zero euro, Aussie Rules (terzo nel 2016, rappresentato nel 2017 da due cavalli in due sole corse). In calo Dylan Thomas (dal nono del 2016 al ventiseiesimo posto) e Red Rocks (dall'ottava alla novantatreesima posizione). 

La Top quindici per introiti 2017.
1° Medecis, 139.750 euro per 3 vittorie (100%), 3 corse, 1 cavallo.
2° Turati, 95.625 euro per 6 vittorie (60%), 10 corse, 2 cavalli.
3° Sholokhov, 78.241 euro per 1 vittoria (5,5%), 18 corse, 7 cavalli.
4° Intikhab, 66.121 euro per 3 vittorie (23%), 13 corse, 2 cavalli.
5° Montjeu, 60.622 euro per 4,5 vittorie (37,5%), 12 corse, 5 cavalli.
6° Mujahid, 56.627 euro per 4 vittorie (12,9%), 31 corse, 6 cavalli.
7° Teofilo, 53.795 euro per 2 vittorie (16,7%), 12 corse, 3 cavalli.
8° Sorbie Tower, 52.105 euro per 1 vittoria (14,3%), 7 corse, 2 cavalli.
9° Dream Well, 49.725 euro per 2 vittorie (66,7%), 3 corse, 1 cavallo.
10° Azamour, 49.488 euro per 6 vittorie (35,3%), 17 corse, 3 cavalli.
11° Big Bad Bob, 48.093 euro per 5 vittorie (41,7%), 12 corse, 2 cavalli.
12° Samum, 48.042 euro per 4 vittorie (23,5%), 17 corse, 3 cavalli.
13° Balko, 46.750 euro per 2 vittorie (66,7%), 3 corse, 2 cavalli.
14° Gladiatorus, 37.580 euro per 3 vittorie (18,7%), 16 corse, 3 cavalli.
15° Dalakhani, 37.383 euro per 3 vittorie (37,5%), 8 corse, 2 cavalli.
17° Martaline, 33.600 euro per 2 vittorie (25%), 8 corse, 3 cavalli.
18° Al Namix, 33.150 euro per 1 vittoria (33,3%), 3 corse, 3 cavalli.
36° Saint des Saints, 21.845 euro per 1 vittoria (50%), 2 corse, 2 cavalli.
40° High Chaparral,19.567 euro per 2 vittorie (12,5%), 16 corse, 3 cavalli.

La Top venti per introiti nell'ultimo triennio.
1° Sholokhov, 226.632 euro per 7 vittorie, 49 corse,12 cavalli.
2° High Chaparral, 184.841 euro per 14 vittorie, 49 corse, 7 cavalli.
3° Montjeu, 179.2360 euro per 10,5 vittorie, 46 corse, 6 cavalli.
4° Mujahid, 155.801 euro per 11 vittorie, 97 corse, 11 cavalli.
5° Country Reel, 146.797 euro per 3 vittorie, 10 corse, 1 cavallo.
6° Medecis, 139.750 euro per 3 vittorie, 3 corse, 1 cavallo.
7° King Charlemagne, 135.945 per 9 vittorie, 21 corse, 2 cavalli.
8° Koenigstiger, 132.440 euro per 1 vittoria, 4 corse, 2 cavalli.
9° Intikhab, 126.969 euro per 7 vittorie, 30 corse, 2 cavalli.
10° Domedriver, 107.355 euro per 4,5 vittorie, 22 corse, 1 cavallo.
11° Aussie Rules, 106.675 euro per 6 vittorie, 53 corse, 7 cavalli.
12° Samum, 105.884 euro per 10 vittorie, 64 corse, 9 cavalli.
13° Dylan Thomas, 97.677 euro per 12 vittorie, 63 corse, 8 cavalli.
14° Turati, 95.625 euro per 6 vittorie, 10 corse, 2 cavalli.
15° Red Rocks, 95.529 euro per 4 vittorie, 58 corse, 12 cavalli.
16° Teofilo, 89.257 euro per 5 vittorie, 34 corse, 4 cavalli.
17° Martaline, 86.725 euro per 6 vittorie, 16 corse, 8 cavalli.
18° Azamour, 85.647 euro per 9 vittorie, 42 corse, 5 cavalli.
19° Galileo, 80.340 euro per 8 vittorie, 58 corse, 8 cavalli.
20° Sorbie Tower, 78.360 euro per 2 vittorie, 14 corse, 3 cavalli.

Lo scomparso HIGH CHAPARRAL
con 14 vittorie è lo stallone
che nel triennio ha riportato il maggior numero vittorie 
in ostacoli in Italia.
(Foto pinterest.com).

STALLONI NONNI MATERNI.
Statitistica forse meno interessante della precedente, ma che non ci esimiamo dall'omettere è quella dedicata ai nonni materni. Sono stati 217 i riproduttori di fattrici interessati dalla statistica, 86 quelli vincitori di cui 45 di una sola vittoria. With Approval (da Caro, generazione avviata da Nasrullah) e Nayef (da Gulch, famiglia riconducibile a Mr Prospector) i nonni più volte vittoriosi, sei volte, con un successo in più di In The Wings (da Sadler's Wells). Per il primo decisivo l'apporto di Azamourday ed Henshaw, entrambi vincitori, per il secondo tutto sulle spalle di Live Your Life. Due nipoti entrambi vincitori poi per In The Wings, dai successi nei cross di minima di Vanessa del Cardo al Gruppo 3 riportato da Atalan.
Quattro vittorie e mezzo quelle firmate dal rappresentatissimo Big Shuffle (da Super Concorde, a risalire Nasrullah), tre e mezzo per Desert Prince (da Green Desert, a sua volta discendente di Northern Dancer), a precedere una dozzina di stalloni con tre vittorie.
Big Shuffle (suo il record corse con 26 prove, con tre vincitori su cinque ovvero Arman, Almost Human e Toward Glory) e Dansili quelli con il più alto numero di nipoti (cinque), seguiti da Dashing Blade, Acatenango e Danehill con quattro. Su Dansili è da evidenziare come solo il nipote Recently Acquired sia riuscito a vincere (peraltro per tre volte).
Spicca poi Halling con due soli nipoti (tra cui l'impegnatissimo Lost Monarck e il triplice vincitore Callmebob) ma coinvolgimento in 22 corse a farne il terzo stallone più impegnato (dopo Big Shuffle e Desert Prince).
A livello di introiti sfrutta il trionfo di Al Bustan il tedesco Monsun che, aggiungendo le vincite del discreto ma sfortunato Dominato, chude la stagione con 143.150 euro, infliggendo un pesante distacco a Nayef (all'asciutto nel 2016), giunto a 94.265 euro messi a segno da un unico soggetto, e soprattutto ad Acatenango che completa il podio fermandosi a 68.927 (quota più che raddoppiata rispetto al 2016). Per quest'ultimo una qualità estrinsecata da quattro nipoti di cui il solo Tahini vincitore, quindi il piazzato di lusso Marinas, la piazzata Bobo Merenda e la mai piazzata Derivata.
Cresce in modo importante lo stallone operante in Polonia In Camera, quarto per introiti, che ricordiamo negli anni passati anche in qualità di nonno di Soros. Si tratta di un figlio di Sadler's Wells che si è fatto forte delle performance dell'eccelso quattro anni Santo Cerro e anche del protagonista dei cross di Grosseto Embrace Real, un prodotto italo-polacco che Raf Romano ha saputo sviluppare dopo lunga assenza dalle corse
Quanto ai protagonisti dello scorso anno esce fortemente ridimensionato il leader per introiti del 2016 Theatrical, con 24.000 euro scarsi e uno solo successo centrato dalla meteora Admiral Quest.
Crollo di rappresentazioni per Danehill e in particolare per Sadler's Wells, ovvero per questo il primo e il secondo del 2016, passati reciprocamente in ventitreesima e cinquantaduesima posizione.
Nessuna vittoria per Anabaa, Personal First e Take Risks tutti al vertice per vittorie nel 2016.

Top dodici per introiti
1° Monsun, 143.150 euro per 3 vittorie, 5 corse, 2 cavalli.
2° Nayef, 94.265 euro per 6 vittorie, 8 corse, 1 cavallo.
3° Acatenango, 68.927 per 1 vittoria, 18 corse, 4 cavalli.
4° In Camera, 58.718 per 1 vittoria, 11 corse, 2 cavalli.
5° Big Shuffle, 52.027 euro per 4,5 vittorie, 26 corse, 5 cavalli.
6° Turgeon, 49.725 euro per 2 vittorie, 3 corse, 1 cavallo.
7° Revoque, 48.960 per 1 vittoria, 3 corse, 1 cavallo.
8° Artan, 48.025 per 1 vittoria, 4 corse, 1 cavallo.
9° Dansili, 46.551 per 3 vittorie, 19 corse, 5 cavalli.
10° Desert Prince, 45.430 per 3,5 vittorie, 24 corse, 3 cavalli.
11° Danehill, 43.758 euro per 3 vittorie, 12 corse, 4 cavalli.
12° Poliglote, 43.265 per 2 vittorie, 2 corse, 2 cavalli.

MONSUN
dopo anni da protagonista conquista la vetta
per introiti tra i riproduttori di fattrici.

STALLONI ALL'ESTERO
Analizzando i risultati finali offerti dalle classifiche pubblicate sui portali stranieri in ordine ai risultati conseguiti dalla prole degli stalloni impegnati in ostacoli in Francia, Repubblica Ceka e National Hunt inglesi e irlandesi, notiamo fin da subito delle profonde differenze con le risultanze del movimento italiano.
Il leader delle National Hunt inglesi e irlandesi è stato l'infinito King's Theatre, figlio di Sadler's Wells, nato nel 1991 e morto nel 2011 (ultimo anno di monta 9.000 euro), con 238 corridori, 87 dei quali vincitori per 105 vittorie su 794 partenze quantificabili in 1.798.091 sterline. Si tratta di uno stallone plurivincitore di queste classifiche in Inghilterra che nell'ambito dell'ostacolismo italiano manca dalla stagione 2015, quando furono presentati tre suoi figli, due dei quali di importazione (lo sfortunato Perfect Gentleman e il ceko Bazalka) e l'altra reduce da un infortunio (Valsugana) con introiti pari a zero. Il vecchio colosso, stallone specialista del settore, è seguito da altri stalloni che in Italia sono del tutto ignorati come Presenting (da Mtoto), deceduto nell'annata (trattativa di monta privata dopo che aveva toccato i 12.000 euro) a cui va il record di vittorie stagionali (90) e di cavalli schierati (290), Kayf Tara (da Sadler's Wells, 10.000 sterline la monta), Flemensfirth (da Alleged, 15.000 euro la monta), Beneficial (da Top Ville, deceduto nel 2013 con tasso di monta a trattativa privata dopo esser decollato, negli anni, da 1.000 a 10.000 euro) record sire per le corse disputate dai suoi figli (943), Milan (da Sadler's Wells, 8.000 euro) padre di One For Arthur (vincitore del Grand National di Aintree edizione 2017), questi tutti superiori al milione di sterline di vincite, a seguire Oscar (da Sadler's Wells), Westerner (da Danehill), Midnight Legend (da Night Shift) e il francese ex ostacolista Robin des Champs (da Garde Royal) ques'ultimo con 637.174 sterline. Di questi nove nell'ultimo triennio in Italia, settore ostacoli, si son contati pochissimi elementi e in rari casi con costrutto. Tra questi si citano Abbot Grey (Presenting), Desertmore Hill (Beneficial), Less Time (Oscar), Western Perk (Westerner) e Top Secret (Robin des Champs), cinque soggetti nel complesso che diventano otto considerando anche la produzione di King Theatre che hanno collezionato nel loro insieme appena due vittorie (una per Desertmore Hill e una Top Secret) con il più ricco del gruppo (Desertmore Hill) che ha collezionato 6.970 euro e con cinque che non hanno racimolato neppure un euro. I nove, negli ultimi tre anni in Italia, hanno raccolto nel loro complesso 14.654 euro.
Se retrocediamo negli anni troviamo tuttavia pochi campioni. Il più evidente è Chercheur d'Or, vincitore del Gran Premio Merano (Gr.1) del 2011, primo figlio di Robin des Champs a correre in Italia. Top Secret, anch'esso vincitore, è stato il secondo e ultimo figlio dello stallone a correre in Italia. Assai più popolare, però per le piane, King's Theatre da cui spiccano il campione Plinsky, della scuderia Sagal, vincitore della Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano (Gr.2), duplice vincitore del Premio Unire (Gr.3), secondo nel Grande Steeple Chase di Milano (Gr.1), e il plurivincitore in ostacoli Stacco di Re con un altro paio di vincitori di medio-piccolo calibro. Di Presenting si ricordano i lontani vincitori in siepi Filibustiere e Falange, nonché lo steepler Presenting Blake. Il solo Desertmore Hill più una meteora belga per Beneficial. Due mai vincenti per Westerner (rappresentato anche in piano). 
Mai rappresentati Kayf Tara, Flemensfirth, Milan (un solo cavallo apparso in una prova per due anni a Siracusa) e Midnight Legend.
Per trovare nella graduatoria anglo-irlandese del 2017 degli stalloni "caldeggiati" nelle ultime classifiche degli ostacolisti "italiani" bisogna scendere. Il leader dell'ultimo triennio in Italia, Sholokhov, nel 2017 si è assestato nella classifica anglo-irlandese in onorevole sedicesima posizione con 402.119 sterline frutto dell'impiego di diciassette corridori per un totale di 48 corse con 5 vittorie.
Gli specialisti francesi Saint des Saints, MartalinePoliglote, Califet e Kapgarde sono rispettivamente ventunesimo, con trentuno corridori artefici di sedici vittorie su 82 corse per 353.405 sterline, ventinovesimo, con quarantuno corridori autori di quattordici vittorie su 114 corse per 302.646 sterline, trentaseiesimo, con diciassette corridori fautori di nove vittorie su 57 corse per 231.712 sterline, trentanovesimo, con sedici saltatori autori di quindici vittorie per 219.777 sterline, e quarantaquattresimo con diciassette vittorie per un totale di 195.084 sterline.
Il secondo classificato nell'ultimo triennio in Italia, High Chaparral, compare in trentasettesima posizione con cinquantatre saltatori schierati in 168 corse per diciannove vittorie a fruttare 230.233 sterline. Segue il terzo classificato, Montjeu, a 206.473 sterline conseguite con l'impiego di trentasette soggetti per quattordici vittorie in 108 corse per 206.473 sterline a valergli la quarantatreesima posizione.
Galileo, diciannovesimo in Italia nell'ultimo triennio, è il quinto tra i presenti nella top ten nostrana e compare in cinquantatreesima posizione con 169.159 sterline nonostante le venticinque vittorie. Seguono Teofilo (sedicesimo da noi) in sessantasettesima posizione, Azamour (diciottesimo da noi) in ottantunesima posizione, oltre la centesima posizione gli altri. In particolare si fanno notare le assenze di Intikhab, Aussie Rules e Dylan Thomas.

KING'S THEATRE 
ancora una volta è il Top Sire del National Hunt
anglo-irlandese.

Se ci spostiamo in Francia troviamo nella top five cinque stalloni che si sono contesi ripetutivamente negli ultimi sei anni lo scettro di miglior riproduttore di ostacolisti d'oltralpe. Una costanza di rendimento per tutti questi soggetti tale da ripetersi ciclicamente e da evidenziare quanto, evidentemente, sia importante la caratura dello stallone sul buon esito del prodotto dell'allevamento.
Il 2017 ha visto trionfare uno stallone i cui figli sono apparsi anche in Italia, seppur spesso e volentieri solo in occasione dei gran premi al punto da occupare solo la diciassettesima posizione nel triennio. Stiamo parlando del grigio Martaline, un figlio di Linamix e nipote di Sadller's Wells quotato 15.000 euro come tasso di monta, che dopo aver centrato per sei anni consecutivi la top five è riuscito a vincere per la prima volta la classifica francese con 3.052.935 euro, battendo in volata il campionissimo dei riproduttori dell'ultimo decennio ovvero Poliglote, dal leggendario Sadler's Wells, vincitore della classifica per cinque volte negli ultimi sette anni (tasso di monta comunque contenuto a 10.000 euro) e regolato di poco meno di 30.000 euro. In Italia, purtroppo, negli ultimi tre anni non si è ammirato alcun figlio di questo immenso stallone (appare dodicesimo nel 2017 come riproduttore di fattrici).
I due si sono messi alle spalle i tre eterni avversari Kapgarde (da Garde Royale, 8.500 euro la monta) e Saint des Saints (un figlio di Cadoudal, vincitore della classifica nel 2014, quotato 15.000 euro come tasso monta), rispettivamente per la quinta e sesta volta consecutiva nella top five (vincite superiori ai due milioni di euro) oltre al lievemente decaduto Turgeon, ottavo nella generale ma vincitore nel 2011 e anche lui artefice di una serie di piazzamenti continuativi nella top five. Sono questi i cinque grandi stalloni dominatori dell'ostacolismo francese, purtroppo da noi raramente presenti. in Italia, nell'ultimo triennio, a parte i figli di Martaline, sono apparsi impressionando solo Callia d'Oudairies, Northerly Wind e Sainte Saone tutti in rappresentanza del solo Saint des Saints.
Dando uno sguardo più indietro giova ricordare comunque da Martaline i vari Kamelie (vincitrice nello Steeple Chase d'Europa, Gr.1), Styline (vincitrice nello Steeple Chase d'Europa, Gr.1), Marmiton (vincitore nel Berlingieri, Gr.2) Martalin (vincitore del Nazioni, Gr.2), Shalimar Fromentro (terzo nel Nazioni, L) e i vincitori Casper, Draco e Martello. Sono invece figli di Turgeon, Le Bazin (secondo e terzo nel Gran Premio Merano, Gr.1) e A Plus Ma Puce (seconda nel Berlingieri, Gr.2, e terza nello Steeple Chase delle Capannelle, Gr.3), nonno materno inoltre di Ara Gold (vincitore del Nazioni, Gr.2, dello Steeple Chase di Roma, Gr.3, secondo nel Grande Steeple Chase di Milano, Gr.1). Per Saint des Saints si ricorda Rajasthan, vincitore dello Steeple Chases d'Italia (Gr.2) e secondo nel Grande Steeple Chase di Milano (Gr.1), seconda nel Premio dei Giovani (L) Sainte Saone, mentre è vincitore nel Lainate il "ceko" Northerly Wind. Solo due ostacolisti, peraltro di valore risibile, per Poliglote, un ospite non piazzato dalla Francia per Kapgarde.
Tornando alla classifica francese, bene in quinta e in sesta posizione Network (da Monsun) e Balko (da Pistolet Bleu), comunque a distacco dai primi quattro per un importo superiore ai 600.000 euro, a completare la top ten Ballingarry (settimo), Great Pretender (nono), questi con introiti superiori al milione di euro, e Voix du Nord con 954.000 euro. Tra questi ultimi mi piace ricordare da Ballingarry, il vincitore del Grande Steeple Chase di Milano (Gr.1) del 2014 Garynella, con epilogo a sportellate tra Satalia Jr (detto il bambino che vince la corsa che cambia le carriere) con il solito Raf Romano, Hanawa (vincitrice dello Steeple Chase di Treviso, L), e il Pegas Makler (quinto nella Gran Corsa Siepi di Merano, Gr.1). Degni di nota anche, da BalkoDefit d'Estruval (vincitore nel Vanoni, Gr.2, e  Steeple Chases d'Italia, Gr.2) e Baltiko Prince (terzo nel Gran Premio Merano, Gr.1, 2017).
Il record di vittorie è stato marcato da Martaline con 65 successi davanti a Ballyngarry (56) e Poliglote (55). Di Martaline anche il record di corse disputate dai figli  (476) e il numero dei figli in pista (120 contro i 113 di Saints des Saints e i 108 di Kapgarde).
Il "Re d'Inghilterra" King's Theatre è quarantottesimo con "solo" 352.730 euro di vincite frutto tuttavia degli sforzi di quattro figli vincitori di quattro corse su dieci, con tre ulteriori piazzamenti a formare una percentuale di successo assai elevata.

Per trovare gli stalloni che hanno primeggiato nel nostro ostacolismo bisogna scendere la classifica di parecchie posizioni. Sholokhov si difende bene anche qua e si conferma davanti ai c.d. rivali diretti. Quarantaquattresima posizione con 363.280 euro di vincite frutto di 85 corse, ventidue figli e tredici vittorie. Centoventunesimo Dylan Thomas (137.775 euro, sei prodotti per 2 vittorie), centoventisettesimo Domedriver (sette vittorie per tredici prodotti e 133.415 euro di introiti), centoquarantottesimo Samum (98.380 euro con due vittorie e dieci prodotti). Centocinquantacinquesimo Country Reel, centosessantottesimo Medecis, centottantacinquesimo Galileo, oltre il duecentocinquantesimo posto gli altri. 

In Repubblica Ceka la classifica è ancora più volubile dell'italiana per effetto delle molteplici e variabili importazioni, ma soprattutto per la sproporzione che viene a delinerarsi, in fatto di montepremi, tra le corse ordinarie e i gran premi. Così al comando della classifica introiti troviamo Authorized con 2.204.800 corone, complice le performance del vincitore del Velka di Pardubice No Time To Lose, ben davanti a Truth or Dare (1.100.00), il padre del secondo classificato nel Velka, rispettivamente con cinque partenze e una sola corsa. Sulla stessa lunghezza d'onda, in fatto di ridottissime partenze, il terzo e il quarto della classifica ovvero Observatory (tre corse) e Way of Light (una corsa) rispettivamente il padre del quarto (Zarif) e del terzo (Delight My Fire) del Velka.
Lo stallone con il maggior numero di prodotti è stato il giapponese Tiger Cafe (diciotto) davanti a Magnus (sedici) ed Egerton (quindici). Record di vittorie, cinque, per quattro stalloni: Tiger Cafe, Rainbows for Life, Magnus ed Egerton. Di Magnus e Tiger Cafe il record corse (60).
In classifica introiti compaiono Poliglote (ventesimo), In Camera (ventidueesimo), Galileo (ventiquattresimo), Sholokhov (ventieseiesimo), Kapgarde (ventisettesimo), Koenigstiger (ventinovesimo), Intikhab (trentadueesimo), Saint des Saints (trentatreesimo), Azamour (cinquantasettesimo), Samum (sessantunesimo) e via via gli altri.

Alla luce di quanto sopra, azzardiamo una top venti di caratura internazionale, mancano dal calcolo le statistiche tedesche (non sono riuscito a reperirle), dei migliori riproduttori di ostacolisti in Europa. E' evidente che l'incidenza dell'ostacolismo francese tende a essere fagocitante su tutti gli altri, con una qualche resistenza del movimento anglo-irlandese.

Interntational Top Twenty per introiti
1° Martaline (da Linamix), 3.430.307 euro, 4 nazioni.
2° Poliglote (da Sadler's Wells), 3.296.013 euro, 3 nazioni (Uk-Fra-Cze).
3° Kapgarde (da Garde Royale), 2.600.836 euro, 3 nazioni (Uk-Fra-Cze).
4° Saint des Saints (da Cadoudal), 2.513.815 euro, 4 nazioni.
5° King's Theatre (da Sadler's Wells), 1.999.512 euro, 2 nazioni (Uk-Cze).
6° Network (da Monsun), 1.962.547 euro, 4 nazioni.
7° Presenting (da Mtoto), 1.864.547 euro, 4 nazioni.
8° Kayf Tara (da Sadler's Wells), 1.776.922, 2 nazioni (Uk-Fra).
9° Balko (da Pistolet Bleu), 1.403.700, 3 nazioni (Uk-Fra-Ita).
10° Flemensfirth (da Alleged), 1.357.990, 1 nazione (Uk).
11° Voix du Nord (da Valanour), 1.311.673, 3 nazioni (Uk-Fra-Ita).
12° Ballingarry (da Sadler's Wells), 1.223.158), 3 nazioni (Fra-Ita-Cze).
13° Turgeon (da Caro), 1.209.328, 2 nazioni (Fra-Cze).
14° Beneficial (da Top Ville), 1.152.790, 2 nazioni (Uk-Ita).
15° Milan (da Sadler's Wells), 1.139.318, 1 nazione (Uk).
16° Westerner (da Danehill), 1.056.814, 3 nazioni (Uk-Fra-Ita).
17° Califet (da Freedom Cry), 1.036.000, 3 nazioni (Uk-Fra-Ita).
18° Oscar (da Sadler's Wells), 1.027.067, 1 nazione (Uk).
19° Great Pretender (da King's Theatre), 1.024.140, 1 nazione (Fra).
20° Al Namix (da Linamix), 988.757, 3 nazioni (Uk-Fra-Ita).

MARTALINE
sulla vetta dell'Europa, vince la classifica in FRANCIA
e si conferma miglior stallone d'Europa per la stagione
2017 sezione ostacoli.

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