domenica 13 maggio 2018

Responso 12° Giornata, San Siro, Milano.


MARTINSTAR E ARKALON, LA COPPIA FRANCESE DI ESPORTAZIONE CEKA RUBA LA SCENA NEI GRAN PREMI MILANESI.

Dominio totale dei due cavalli di allevamento francese. Martinstar largheggia nel Grande Steeple Chase di Milano subentrando al compagno Broughton, Arkalon demolisce Live Your Life e Vermithor nel Gruppo 2.

MARTINSTAR e JOSEF VANA
sul traguardo del GRANDE STEEPLE CHASE DI MILANO.
Terza vittoria in Gruppo 1 per AICHNER
(Foto Ippodromosansirogaloppo).

A cura di Matteo Mancini.
L'ultima giornata primaverile del programma milanese dedicato agli ostacoli andava in archivio lasciando molto amaro in bocca ai supporter degli allenatori italiani. In una cornice caratterizzata da condizioni climatiche ballerine, con tanto di scroscio improvviso durante lo svolgimento del Gruppo 1 nonostante un cielo a tratti sereno, si assisteva all'ennesima dimostrazione di forza dei trainer ceki. Josef Vana sr e Pavel Tuma si spartivano, con assoluta superiorità tecnico-tattica, i due gran premi in programma e la condizionata qualitativa per gli anziani in siepi, lasciando agli italiani (la coppia Ilaria Saggiomo-Raffaele Romano) il solo cross d'apertura. Una situazione, purtroppo, ormai frequente nei principali meeting dedicati ai Gran Premi. Non riusciva a impedire il temuto dominio estero neppure l'asso Live Your Life letteralmente demolito da quell'Arkalon che lo aveva già battuto nel Berlingieri, in un contesto però particolare e col vantaggio del peso. I dubbi circa la superiorità del portacolori di Jiri Charvat, preparato da Pavel Tuma, venivano completamente spazzati dopo l'esito della Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano (Gr.2). Il baio assumeva la testa fin dal primo metro di gara e lo faceva con una prepotenza tale da arrecare più di un grattacapo all'interprete Jan Faltejsek. Voglioso di galoppare, tirava via di gran lena tutto a collo alto, saltando con foga e rabbia, ma mai in modo disordinato. Una dispendiosa tattica di gara che tuttavia non comportava controindicazioni all'epilogo. Subito issato al comando delle operazioni con discreto margine, almeno dieci lunghezze al passaggio sotto le tribune, veniva rimontato sotto l'azione di Vermithor al termine della diagonale lunga dove il gruppo si raggruppava in modo compatto. Galbiati, in diretta, faceva giustamente notare come la corsa venisse "improntata sulla selezione". Gli effetti di tale schema si rendevano manifesti all'ingresso sulla dirittura breve dove cedevano in modo netto Aeneas e Spiritofhayton e "sparivano in due tempi di galoppo". Raffaele Romano cercava allora di far emergere Live Your Life, tenuto fino a quel momento ben protetto in coda. Il sauro si faceva sotto, tirandosi dietro Vermithor. Davanti però Arkalon ripartiva con infinita classe e soprattutto grande motore e rendeva vano ogni inseguimento dei due "italiani". Live Your Life, in affanno sull'ultima siepe, appariva meno brillante del solito e non riusciva a recuperare margine, perdendo lunghezze nel tratto piano.  Faltejsek risolveva così la partita tutto in mano in una maniera, data la caratura degli avversari, a dir poco disarmante. "Arkalon, il mostro" si trovava costretto a cesellare lo speaker al cospetto di un distacco di nove lunghezze sul campionissimo locale Live Your Life e di undici sul validissimo Vermithor. Addirittura dispersi gli apprezzabili Aeneas e Spiritofhayton. Eloquente il crono di 4.09.50 contro il 4.15.10 marcato nel 2017, sul medesimo fondo (leggermente pesante) e con schema di gara tiratissimo, da Lord Maia davanti a Santo Cerro. Una vittoria, per le proporzioni, che qualificava Arkalon, imbattuto in siepi in cinque uscite e al secondo successo in Gruppo 2, quale prospetto di rilievo internazionale. Un successo che insinuava nella mente di qualche spettatore l'eventualità di aver assistito a un assolo di un possibile futuro protagonista delle ben più performanti prove francesi. Live Your Life, pur montato in punta di dita da Raf Romano, poteva ben poco contro un avversario di tal livello. Il figlio di Turati, unico prodotto dell'allevamento italiano a conquistare una delle prime tre posizioni nel pomeriggio ostacolistico milanese, dava la sensazione di non esser al top della condizione. In rapporto, correva infatti molto bene Vermithor, terzo a contatto di Live Your Life. Il baio scuro di Lydia Olisova, preparato da Paolo Favero, non si risparmiava e correva da protagonista. Invece di conservare energie, si incaricava di recuperare il gap iniziale scavato dal favorito e completava il percorso bene sulle gambe, dimostrando di aver gradito un veloce treno di gara così da finire al minor distacco mai subito dal sauro di Romano. Aeneas e soprattutto Spiritofhayton, pur validi in prove preparatorie, venivano ridicolizzati, pagando a caro prezzo la selezione.

Il Grande Steeple Chase di Milano si rivelava assai meno equilibrato di quanto sarebbe stato lecito attendersi. I dubbi di forma dei vari Broughton e Delight My Fire venivano confermati dalla pista, togliendo dal lotto dei principali pretendendi alla vittoria due pericolosi soggetti. Recently Acquired, altro grande atteso, franava a terra sul temibile oxer grande, ostacolo ancora una volta fatale. Ne approfittava allora, soprattutto nelle proporzioni della vittoria, il grigio Martinstar che seguiva, nella prima parte di gara, il compagno Broughton per poi rilevarlo al passaggio davanti alle tribune e spadroneggiare indisturbato imponendo agli avversari discreto ritmo. Provava a minacciarlo El Calife, piuttosto disordinato sui salti nella prima parte di gara, ma per nulla sfiduciato. L'allievo di Ilaria Saggiomo, dopo aver chiuso il drappello mantenendosi all'estremissima attesa, tentava di seguirne il ritmo sulla diagonale breve e operava un vero e proprio attacco prima del bull finch. Respinto senza grande fatica, accusava all'epilogo lo sforzo e cedeva, negli ultimi metri, il piazzamento d'onore all'arrembate epilogo di A Pigalle che chiudeva a quindici lunghezze dal vincitore. Eloquente, anche qua, il ragguaglio cronometrico di 5.59.30 contro il 6.26.60 dello scorso anno. Un dato che rende manifesta la diversità dei parziali e che forse può anche giustificare il completo stravolgimento del podio del 2017. Il vincitore uscente Broughton, inzialmente al comando, sbagliava una lunga serie di salti, macchiandosi di una prova davvero pessima. Sostenuto a braccia e frusta da Jan Faltejsek, riusciva a rimanere a contatto a fatica già da metà della diagonale lunga, per poi cedere alla distanza e chiudere ultimo a grave distacco. Delight My Fire, terza nel 2017 e con prezioso curriculum di stampo internazionale, artigliava il quarto posto mettendo una testa davanti a un generoso Axel Lauteix tenuto costantemente sui primi. L'allieva di Bodlak palesava uno stato di forma, probabilmente, non al meglio. Sbagliava inoltre il salto del travone, perdendo battute preziose all'attacco della curva di raccordo tra le due diagonali. Riportata in quota da Loven non riusciva a cambiare marcia e lottava per un piazzamento con A Pigalle e Axel Lauteix. Notevole l'allungo del primo di questi due che, a distacco di quattro lunghezze da El Calife sull'ultima siepe, si rendeva artefice di gran finale e infliggeva nel tratto piano cinque lunghezze a Delight My Fire e Axel Lauteix, andando a prendere anche El Calife, stanchissimo, per regolarlo di due abbondanti.

ARKALON
regala la 14° vittoria di Gruppo in ostacoli
a Jiri Charvat.
(Foto: Ippodromosansirogaloppo).

Nelle altre due prove Josef Vana sr calava la sua quinta doppietta stagionale, aggiudicandosi il Martesana (3.600 metri in siepi) con il redivivo Kazoo che giustiziava un fallosissimo Temperament, relegandolo a distacco importante per un pretendente ai gran premi in siepi. Il baio, moderato da Jan Kratochvil (settima vittoria nel 2018, sei a Milano), si manteneva nelle posizioni di rincalzo per risalire in corsia esterna all'attacco della diagonale breve. Affiancato il compagno di colori ne disponeva senza affanno, forte di una maggiore brillantenzza al salto, e si distendeva in retta allungando in buon stile.
Inesistenti gli altri con un Tramonto a Ivry brillante fino a metà gara, ma poi lontanissimo dalla miglior forma per cercare un piazzamento (crollato all'inizio della diagonale breve), e un Radio Ga Ga piuttosto modesto, battuto senza affanno da Archangel Raphael (in progresso) per il gradino più basso del podio.

Il cross, dopo un po' di confusione iniziale che vedeva Lost Monarck sbagliare percorso seguito da Chikname du Poitier, si risolveva con l'atteso confronto tra Romano e i Vana. Opaleo, proposto con paraocchi, sfruttava al massimo l'esperienza di Raf Romano per bersi i 4.000 metri con assoluta sicurezza. Il figlio di Assessor seguiva Vanessa del Cardo per rompere gli indugi a mille metri dall'arrivo, anticipando i pretendenti alla vittoria e lanciando una volata lunga a traguardo ancora lontano. Una tattica a cui rispondevano Strike e Kitano. Restava invece addormentato lunghezze indietro Gondaro. Vana jr non convinceva nella monta, dando la sensazione di non aver ben chiaro il percorso, lasciando metri fin troppo preziosi agli avversari non scavalcando subito Vanessa del Cardo che finiva, involontariamente, con l'intralciarlo nella rimonta. La retta si risolveva col confronto tra Opaleo e Strike che allungavano bene da Kitano su cui piombava a velocità multipla Gondaro, montato solo dopo l'ultima siepe e addirittura sesto prima del salto dietro anche al ben meno performante Isaias. Il portacolori di Aichner, favorito al betting, volava a velocità supersonica nel tratto piano, con parziale superiore a quello del vincitore, ma non riusciva ad andar oltre a un deludentissimo quarto posto. Più indietro, primo tra i gentleman, Daniele Tonelli raccoglieva l'ultimo piazzamento utile per andare a premi con Vanessa del Cardo. Completavano il percorso Isaias e Monte Pelmo.

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