domenica 21 agosto 2016

Responso quattrodicesima giornata, Maia, Merano.


IL MEMORIAL CAIMI E' DEI DEBUTTANTI, MA NON CAMBIA LA REGIA: 41° CENTRO FAVERO.

Anima Mundi si aggiudica il Memorial Caimi e regala a Paolo Favero la 41° vittoria nella stagione. Si tratta invece del primo successo assoluto in ostacoli per il proprietario Il Cavallo in Testa e per lo stallone Gladiatorus, entrambi al debutto nella disciplina.



ANIMA MUNDI
si gode il trionfo nel CAIMI con DAVIDE COLUMBU
e PAOLO FAVERO
(Foto Faverostacoli.it)

Commento di Matteo Mancini.
Quarantunesimo "centrowitz" per Favero, verrebbe da dire per omaggiare la medaglia d'oro da noi raccontata in diretta nella nottata di sabato su facebook conquistata sui 1.500 metri dall'americano Matthew Centrowitz Jr (per distinguerlo dal padre anch'egli campione olimpico e omonimo in tutto e per tutto). Un successo quest'ultimo che ha colto tutti di sorpresa, telecronisti Rai e diretto interessato compreso ("corsa bizzarra nel nome del padre" il commento), ma non noi che lo avevamo dato, con tanto di scritta al momento della partenza tra i commenti sotto il post della nostra recensione "Tutti i Cerchi del Mondo" della giornalista della Repubblica Emanuela Audisio. Non è stato capace di emularlo, su distanza da Nazioni, il connazionale Lagat che pure ricorda certi cavalli, per lui "solo" un quinto posto ottenuto però a un'età pari ai centri marcati da Favero a questo punto della stagione: ironia della sorte quarantuno, a dimostrazione di un grande Centrowitz firmato, peraltro, da un cavallo allevato dall'allevatore di Pentagono, figlio di uno stallone americano che era di proprietà della Razza del Colmo, anzi no... della Razza dell'Olmo, perdonate il refuso...
E a proposito di centri, 24 a 1 invece la quota offerta dal cavallo da noi omaggiato nell'articolo di presentazione di giornata, in fotografia, grazie alla galleria, artistica verrebbe da dire, offerta dalla faverostacoli.it. Un 24 a 1 da moltiplicarsi per la quota offerta dai tre vincenti da  noi centrati nelle tre precedenti prove ostacoli. Vittorie infatti, nelle prove di contorno, per Kauto Sweety (7,72 al tot), Astro Benigno (1,45 al tot) e Zikjpaki (2,12 al tot) che se moltiplicate fanno appunto 24 a 1. Tre per uno dunque per Anima Mundi che, a sorpresa e approfittando del ritiro dell'ex compagno di scuderia Relco Galaxy (da noi dato favorito), ha colto il bottino pieno. Primo successo in carriera, alla prima uscita, per la blasonata scuderia Il Cavallo in Testa facente capo all'esperto allenatore in piano Bruno Grizzetti. Risultato emulato in pieno dallo stallone Gladiatorus, anch'egli alla prima esperienza indiretta in ostacoli. Connazionale di Matthew Centrowitz, questo Gladiatorus, da ricordare quale il migliore, probabilmente, allievo di Riccardo Menichetti per i colori della Razza dell'Olmo. Importato dagli Stati Uniti, figlio di Silic e allevato negli states dall'italiana Az. Agr. La Ferriere (verrebbe da dire La Ferrari, anche se il fratellastro nato l'anno dopo sarà figlio di uno stallone che si chiama Minardi), tra i miglior due anni italiani nel 2007 sulla distanza dei 1.500 metri con quattro vittorie in Listed Race e un secondo posto nel Gran Criterium (Gr.1) di Milano, battuto da un ospite straniero di caratura mondiale (Scintillo autore di una vittoria quanto mai scintillante). Corsa notevole che gli vale l'acquisto da parte di una certa Godolphin che lo paga a peso d'oro. Il cavallo lascia l'Italia, un po' come fatto da alcuni atleti del Kenya passati a difendere i colori degli arabi per una questione di dinero e assistenza ma anche di altre nazioni (è il caso del vecchio Lagat). Riappare in zona Nad al Sheeba con tre pazzeschi primi posti agli ordini di Saeed Bin Suroor tra cui la vittoria nel Dubai Dusty Free (Gr.1), sui 1.800 metri, che gli frutta 2.330.000 euro (!!!). Un successo anche per l'ippica italiana, per un cavallo dunque meritevole di veder a lui dedicate ampie pagine nel libro invisibile della storia dell'ippica nostrana degli ultimi anni. L'ultima vittoria in Italia, quasi un tributo alla terra che ne ha visto muovere i primi passi, nel Di Capua (Gr.1), quindi la sfida agli Stati Uniti, sua terra natale, ma anche quella di Centrowitz e del naturalizzato Lagat. Risultato finale? Nono posto a Santa Anita, California, Arcadia se cercate sulle cartine, nel Tvg Breeders' Cup Mile (Gr.1) con  840.000 euro al primo e vittoria andata a un soggetto in perfetta linea con una medaglia d'oro: Goldikova, una femmina francese che ha del pazzesco avendo vinto in carriera qualcosa come 5.100.000 euro.
Un'edizione in salsa tricolore questo Memorial Caimi, a tema con l'epilogo delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, che ha visto dietro i nastri di partenza nove concorrenti, più uno ritirato, tutti allevati da allevatori italiani. Credo si tratti di un raro caso negli ultimi anni, di certo è il primo caso nella stagione con così tanti partenti. Gioco sul Magog L'Industriale, favorito netto sotto il 2 a 1 la quota, sul compagno di allenamento Bobo Merenda a 4 a 1, quindi Graveler della Milano a sette e Verghereto a nove per il ritorno in ostacoli (prima stagionale) del trainer Gianluca Bastianelli. Ruolo di estremi outsider per il Siba Cralegre, sorellastra dell'ostacolista pazzo Megalodon (soggetto che entrava in pista cinque minuti dopo gli altri senza neppure passeggiare al tondino), e proprio per Anima Mundi, rispettivamente a 27 e a 24.
Soggetti molto immaturi, come dimostrano le sbavature sui salti, ma soprattutto le linee irregolari e le larghe scurvate disegnate da svariati concorrenti. C'è ancora molto da lavorare per vari allenatori con margini di miglioramento ancora da sfruttare e definire. Verghereto davanti a tutti, con traiettorie ondulatorie. Lo accompagnano Bobo Merenda e Sevilla Real. Sui primi anche Monforte e L'Industriale. Davide Columbu tiene invece in coda Anima Mundi. Al passaggio davanti alle tribune sfila per vie interne Graveler che Raf Romano porta nel vivo della manovra. Il grigio si porta in scia al battistrada che è sempre Verghereto, molto verdone e disordinato questo soggetto di Bastianelli. Cerca di non farsi anticipare Bartos che porta subito L'Industriale per vie esterne a controllare i leader della corsa. A metà della dirittura opposta di arrivo il Magog accelera e diventa il nuovo battistrada tirandosi dietro Anima Mundi e in corda Graveler che accusa il cambio di andatura e in pochi tempi di galoppo si fa risucchiare in coda al gruppo. Fermano, leggermente più discosti, Monforte e Cralegre. All'attacco della curva finale duellano i due compagni di allenamento inseguiti da Strategic View e Sevilla Real, quindi Verghereto. Subisce invece un brusco calo Graveler che lascia in coda una monocorde Bobo Merenda sostenuta già da un giro. Si staccano i due davanti. L'Industriale in corda con alla sella Anima Mundi. Sulla siepe che immette in dirittura di arrivo va giù il sauro di Axel Ambruschitz che intralcia Sevilla Real e soprattutto Strategic View che Reinhardt deve far allargare. I tre hanno un vantaggio considerevole sugli altri che rimangono sul passo. Anima Mundi si deve difendere dall'attacco di Sevilla Real, dodicesimo portacoli di Josef Aichner nella stagione ostacolistica (secondo proprietario più rappresentato dopo Paolo Favero). Nel tratto piano i due allungano da Strategic View e il rosso integrale del cavallo in testa chiude la partita prendendo margine da Sevilla Real, egregia seconda. Per il quarto, a quindici lunghezze, Graveler ritorna sui superstiti.
Bella vittoria col ritorno dell'Agr. Patrizia, allevatore con oltre un trentennio di esperienza, a vincere in ostacoli dopo otto anni. L'ultima vittoria, per l'allevatore, dovrebbe essere quella ottenuta da Trasser, a Roma, nel Palais Rose l'otto febbraio del 2008. Tradizione certo non forte sugli ostacoli ma buoni risultati in bacheca, si ricorda su tutti l'Amalita Fedian vincitore, dal 2001 al 2003, di undici prove in ostacoli tra cui Neni da Zara, Staffe d'Oro e Vanoni tutti Gruppi 3. Provenienti da questo allevamento anche i maiden in siepi Parnassus Patto d'Acciaio oltre al vincitori Fracasso, Giakinto, Sallustro (vincitore del Criterium d'Inverno del 1997) e Vamabushi (vincitore della Gran Corsa Siepi di Milano edizione 2001) per un totale, Fedian escludendo, di quattro vittorie prima di oggi negli ultimi quindici anni in ostacoli.
Abbiamo già detto del proprietario e dello stallone alla prima assoluta in ostacoli, subito bagnata con vittoria. La madre, Art Naif da Desert King, è un ex Zaro, allevata in casa dal signor Rossi, che ha corso quattro volte a tre anni senza mai piazzarsi. E' nipote di Sharpo, sorellastra di buoni soggetti come il vincitore del Premio Merano, pluripiazzato in listed, Around Alone e della vincitrice del Rosenberg (premio dedicato al primo vincitore del Premio Pisa) Vola Vola. Nulla però a che fare con le siepi.
Non piaciuto al debutto sulla pista in piano, qualche settimana fa, Anima Mundi si è rivelato a perfetto agio sulle siepi e ha conteso la vittoria a L'Industriale, caduto male ma sembra senza conseguenze. Un calo finale ha rimesso in corsa la semidebuttante Sevilla Real, altra sorpresona della corsa, che però nel tratto piano ha pagato dazio. Da rivedere Graveler che all'attacco della dirittura opposta a quella di arrivo sembrava poter andare a lottare la corsa, ma poi è rimasto sul passo. Male Bobo Merenda. Immaturo Verghereto.


Quinto posto per 
LAGAT
il diversamente statunitense
(Foto Krgv.com)

Nessuna sorpresa, quanto meno per noi, nelle altre tre prove di minima dove facciamo tre su tre, centrando tutti i vincitori. Ottiene la prima vittoria in Italia il vecchio Kauto Sweety, la seconda stagionale per Arcadio Vangelisti (ventinovesimo posto in classifica proprietari), la quinta per Davide Satalia, settimo nella classifica fantini. Il saurone da Bonbon Rose è rimasto guardingo in terza posizione per buona parte della corsa, in marcatura sul favorito Mighty Mambo, per prendere la testa delle operazioni sul salto del muro, in anticipo sull'avversario. I due figurano appaiati sul salto dell'ostacolo che costò la vita al soggetto a cui è dedicato il premio della corsa: Something Special. Bravo Bartos a tenere la traiettoria interna e a far scurvare al comando il portacolore Favero. Sui due anche Romano con il fantasma di Ciro Vincenti (irriconoscibile rispetto a quello del 2015). Crolla alla distanza, dopo spinta decisa da front runner, lo sconclusionato Devonian, incapace da mesi di chiudere come si deve il percorso (grave cedimento finale reiterato per lui). Non pervenuto Kontigo. Retta di arrivo con aperta lotta. Mighty Mambo da l'illusione di poter potare a casa la vittoria, tenta quasi la fuga in curva ma non riesce nell'intento. Più macchinoso Kauto Sweety  a cui si aggiunge anche Larsen Bay, tenuto calmo in coda da Vana jr per discreta parte di gara. Incapace di rispondere ai due Ciro Vincenti, volato via da Larsen Bay che prova a fare l'arrivo nei pressi dell'ultima secca conclusiva. Finisce fortissimo il portacolori di Pirone, all'asciutto da vittorie da due anni e maiden in ostacoli. Il baio vola, vola, vola,  stampa quasi sul palo Kauto Sweety che si salva, dimostrando che questa è la sua categoria (non certo le prove di gruppo). 50 a 1 l'accoppiata, quasi a otto la quota del vincitore, penultimo cavallo del campo. Mai sopra il quarto posto fino a oggi, questo Kauto Sweety, un tempo però dotato di classe e fino alla primavera dello scorso anno capace di farsi rispettare in Francia. Vedremo se Satalia lo riproporrà in categoria superiore, a nostro avviso sarebbe preferibile confermarlo in questa categoria o provarlo in cross di prima fascia. Staremo a vedere.

Dal rosso in tinta unita de IL CAVALLO IN TESTA
al fucsia in tinta unita dell'ALLENATORE IN TESTA
si passa al blu in tinta unita dello STALLONE DEL TRE ANNI IN TESTA
qui tutti UNITI STATE, Ahò!
GLADIATORUS vince alla prima in siepi da stallone,
qua nell'ultima prova in Italia prima dell'uscita negli STATI UNITI
(Foto Godolphin.com)

Tutto facile per Astro Benigno, nella vendere in siepi dedicata a Ocean, almeno fino all'ultima siepe. Il portacolori della trevigiana D'Altemps, sesto successo per loro come la Magog (le più vincenti dietro a Paolo Favero vincitore, con i suoi colori, di venticinque corse) e terzo in quattro gare per il cavallo, ha impostato a piacimento il ritmo di gara, francobollato dal rivale dichiarato Morning Star, in totale controllo. Bartos ha gradatamente aumento il ritmo, optando per una lunga progressione finale idonea a mettere in crisi tutti. Un leggero rilassamento per l'interprete ceco, come la volta precedente, intento a voltarsi prima dell'ultima siepe a scrutare i rivali. Astro Benigno, forse stanco, ha scartato quasi prima del salto ed è andato al di là dell'insidia di traverso (in passato è caduto in questo modo), allargando in modo vistoso. Ha così provato ad approfittarne Dirk Fuhrmann che ha scagliato Morning Star all'attacco, ma il quadribalzano D'Altemps ha avuto la forza di ripartire e di salvare sul palo due lunghezze abbondanti. Lo avevamo detto: sono due cavalli di categoria superiore. L'accoppiata vale 3 a 1 ed era facile da prendere. Terzo il mediocre Toward Glory, autore di prova attendista, ben davanti al nobile ma ciuco Muffarreh. Male, molto male, Shipwright, addirittura ultimo dietro a un Chikname du Potier in ritardo di preparazione, terzo sul salto dell'ultima siepe della dirittura opposta a quella di arrivo, ma in debito di ossigeno per l'ultima parte di gara. Scrivetevelo su un taccuino: crescerà.
Una vittoria dunque che permette a Big Joe Bartos di riprendere la leadership della classifica fantini di riunione, dieci successi a Merano per lui (contro i nove di Romano), ventiquattro in Italia (con vantaggio di quattordici sul duo Vana-Romano).

Nell'ottava prova in ostacoli riservata ai gentleman, non delude la femmina Zikjpaki che coglie il suo primo successo alla sedicesima uscita in carriera e dopo due anni di riposo per infortunio. Prima vittoria in Italia anche per il bravo Michal Miksovsky (davvero bravo questo gentleman), che è stato agevolato dai problemi di Riki Belluco rimasto staffato sul controfavorito Lord of the Nile e dunque costretto a fermare.
La femmina della signora Ralli, terza vittoria per lei nella stagione in ostacoli, era piaciuta nelle due precedenti uscite, dove aveva raccolto due secondi posti (il primo dei quali a gran quota), e qua ha avuto gioco facile. Dzacheron, penalizzato da un gravoso peso, le è giunto a sei lunghezze, comunque autore di buona prova. Ha provato a dire la sua anche Kitano, incapace però di allungare nel tratto piano conclusivo. Generoso invece Chic Anti Shock, che non corre con regolarità da tre anni, tenuto al comando delle operazioni da Luca Bonacina e ceduto solo nell'ultima parte di gara. Se regge fisicamente può crescere in modo deciso. Rallentato all'epilogo, è finito quinto battuto da New Girl. Deludente Napoli Molticolori che non ha beneficiato più di tanto della monta di Marcel Altenburger che ha tentato di impostare una gara per vincere, primo all'ingresso a mano contraria al laghetto, ma poi è rimasto senza motore sotto.

Nelle piane sono da segnalare la bella vittoria della declassata tre anni My Isla, sorellina di quel Signum che lo scorso anno si rivelò tra i migliori tre anni in siepi prima dell'avvento di Triple Pursuit. Ci aspettavamo una vittoria e restiamo alquanto sorpresi nel vedere la quota di 11 a 1 retribuita dal totalizzatore. Affidata a Marcel Altenburger, la fammina di Paolo Favero si è aggiudicata la vendere sui 1.900 metri, correndo sui primi fino all'ingresso in dirittura. Intralciata da un cambio di direzione, a traguardo ancora lontano, del battistrada Right From Wrong non si è scomposta, spostando dall'interno all'esterno dello stesso, incalzata dal Ferramosca Madame of Desert, e una volta vista la luce ha allungato in modo netto dimostrando superiorità sugli avversari.

Completa il doppio della svizzera Claudia Wendel, brava questa amazzone quest'anno un po' assente nei cross, che ha centrato la sua ottava e nona vittoria stagionale con l'ex ostacolista Le Puy de Sancy (mai vincitore in carriera), autore di un coast to coast impressionante per la categoria, e con la mascotte della pista Troppo Forte giunto alla nona vittoria (sei delle quali negli ultimi quindici mesi) e autore di un assolo dopo sfuriata iniziale dell'ex ostacolista Monti Reale,  con Manigrasso che non può che chiudere dicendo "Troppo Forte è un cavallo che su questa pista va vermanete forte." Male, in entrambe le prove, gli attesi di Paolo Favero. Mai in corsa Third Strike; puntata in curva invece, nella prova di Troppo Forte, di Ho Yam Lay che, tornata a difendere i colori di Lydia Olisova, sembra aver di nuovo perso lo smalto. Ben presentata da Altenburger, la grigia è rimasta sul passo finendo fuori dal marcatore.

MATTHEW CENTROWITZ
centra l'oro inatteso, ma da noi pronosticato,
sui 1.500 di Rio de Janeiro.
Solo quinto LAGAT sulla distanza da GRAN PREMIO NAZIONI.



Nessun commento:

Posta un commento