domenica 7 agosto 2016

Responso Undicesima Giornata Corse, Maia, Merano.


ROMANO DOMINA IL POLLIO CON UN ALLIEVO CHE TIENE FEDE AL SUO NOME.

Terza vittoria nelle ultime quattro uscite per Dominato che ribalta il confronto con Sbarazzino, solo terzo l'atteso Triple Pursuit. Nell'ascendente coglie il primo successo in carriera da proprietario Filippo Fineschi.


DOMINATO
(Foto di Matteo Mancini).

A cura di Matteo Mancini. 

Altra giornata interlocutoria a Maia con prevalenza di corse piane. Molte novità in casa Favero che si è visto recapitare in allenamento due cavalli di altre scuderie, il blasone della Montalbano e de Il Cavallo in Testa, e ha fatto debuttare il recente acquisto My Isla, sorellastra di Signum, acquistata per 3.500 ghinee a fine aprile in quel di Newmarket. 
Vittoria subito della rigenerata Ho Yam Lay, che è tornata a vincere un handicap da 3.400 euro al primo dopo un anno buio che aveva portato Lydia Olisova a cederla alla Marbell di Riki Belluco. La femmina, inadeguata in siepi, aveva dato segnali di ripresa a partire da giugno, affidata alle mani dell'amazzone Jana Prikaska correndo in handicap di minima, fino a vincere all'ultima uscita un premio da 1.300 euro. Nel Quellenhof Resort odierno, sui 1.600 metri, ha impressionato tutti da terzultima cavalla del campo (prossima al 9 a 1). Si è piazzata seconda, dietro alla nuova compagna di allenamento Bobo Merenda, subendo poi lo spunto di Imelda che all'intersezione delle piste dava l'impressione di andare a vincere la corsa. Bravo però Federico Bossa a cogliere ottimo varco interno e a ingaggiare duello con l'ospite pisano per distendersi in bello stile sul palo. "Peso leggero" commenta Manigrasso "dopo recente vittoria tra i non professionisti viene a vincere questa bella prova per fantini con stacco imperioso all'interno". Dunque un bel recupero operato da Paolo Favero che apre con una vittoria, sarà l'unica, il convegno. Ha invece ceduto alla distanza l'altra allieva, Bobo Merenda, fuori dai giochi ai 400 metri finali e probabile prossima protagonista in siepi.

Attesa la seconda prova in programma, per la presenza di futuri ostacolisti. Tra tutti brilla la presenza di Ragner, cugino di primo grado del grande Cornet Obolensky (vincitore del Grande Steeple Chase di Milano del 2015), recente acquisto (la bellezza di 34.000 ghinee ad aprile a Newmarket) di uno scatenato Christian Troger che viene dato anche quale acquirente di Quick Davier vincitore del recente Vanoni (Gr.2). In pista anche la femmina My Isla, prospetto interessante per i colori di Paolo Favero specie se si considera la somma sborsata addittura 1/10 di quella necessaria per portare a casa Ragner
2.200 i metri da percorrere, categoria maiden, con una scatenata Cavalla Selvaggia della Incolinx che vince da un capo a un altro in modo netto e imbarazzante per gli avversari, eccettuato Fantastic Moment. Ancora Federico Bossa ad alzare la frusta all'epilogo. Prima vittoria per la figlia di Mastercraftman, allevata dall'ingegner Diego Romeo, all'ottava uscita dopo due secondi posti nelle prime due corse in carriera, uno dei quali al debutto nel Razza Dormello Olgiata. La femmina, autrice di un ritmo di gara indiavolato, ha avuto ragione su un arrembante Ragner, che l'ha seguita per tutto il corso della gara calando però in modo evidente nel tratto finale al punto da lasciare campo aperto a Fantastic Moment (altro possibile siepista dati i colori di Kurt Fekonia, apparso un po' riottoso in retta di arrivo) e da subire l'attacco di una coriacea My Isla, buona quarta. Dispersi gli altri. Prova un po' deludente per la scommessa di Troger, interessante invece, data la spesa elargita, la performance di My Isla. Lode anche per il portacolori Fekonja che ha tentato di mettersi in luce anche in Francia cogliendo un secondo posto in una pista periferica.

La rigenerata HO YAM LAY
(Foto da b2yor.co.uk)

Prova di testa per il Favero Scottish Command nel San Cassiano. Cavallo veloce, forse da vedere su distanza più breve, ha assunto con coraggio l'iniziativa della prova con vantaggio arrivato quasi a sei lunghezze. Ivan Rossi ha tentato di farlo rifiatare per provare a operare la ripartenza necessaria per andare al palo, ma il baio da Kyllachy è rimasto sul passo venendo ingoiato in modo preoccupante dagli avversari senza mai cambiare azione. Vittoria per la dormelliana Lafortune da Lucia Anguissola, sorellastra quest'ultima di quel Laszlo (vincitore del Premio Serio) che abbiam ricordato in settimana in onore del regista che sta girando in quel di Pisa il film Niente di Serio con Claudia Cardinale e Ilenia Pastorelli. Da segnalare peraltro il cammeo del regista che, giostrando tre carte, grida: «Puntare, puntare, prego... Vince la fortuna...!» E infatti ha vinto Lafortune nipote di Laszlo, quando si dice essere di parola...!

Pessima prova di Anima Mundi, new entry in casa Favero per i colori de Il Cavallo in Testa, nel Vilpiano. Il baio si è assestato in quarta posizione fino all'ingresso in dirittura. Chiamato al maggiore impegno da Ivan Rossi, il figlio di Gladiatorus ha iniziato a storcere il collo verso sinistra, venendo sveriniciato all'intersezione delle piste dal livornese Punta di Diamante, emerso a largo di tutti, che in poche falcate è piombato sui leader della corsa e ha staccato da netto trionfatore per i colori di Andrea Orti davanti al dormelliano Bacon. Bella affermazione davvero per l'ex Staderini, ultimo posto invece per l'allievo Favero rallentato negli ultimi duecento metri quando ormai era fuori dal marcatore.

Nella prova per non professionisti, il Maia Alta, da definirsi la corsa dei neri, duello serrato finale tra l'ex siepista Carioca Black e la new entry di Aichner Rikitea, figlia di Black Profusion. 20 a 1 la quota del vincitore che ha chiuso in modo secco e deciso. La corsa ha visto l'andatura di testa di Stefania Pagot e del suo Ilcavallodi Piero, tutto largo e lontano dallo steccato fino a metà del rettilineo opposto a quello di arrivo, dove il baio ha lasciato strada a Castle World e all'altra ex siepista Fire of Debora. Ai 400 metri finali duello a due tra Fire of Debora e Rikitea emersa da pancia al gruppo. Ai duecento finali passa la portacolori Aichner su cui piomba però come un falco Carioca Black ingambatosi in modo prepotente con Alberto Berton in sella. L'ex allievo di Di Dio passa bene all'epilogo sulla rivale, terza finisce fortissima per vie interne Valdivizze rimasta troppo lontana dal vivo della corsa, davanti a Fire of Debora. Quinto un deludente Larmor, altro acquisto toppato da Satalia, sesto il vecchio Achen risalito negli ultimi duecento metri a battere i calanti avversari con la monta dell'altra black della corsa ovvero Ilenia Nero, via via tutti gli altri chiusi da Ilcavallodi Piero.

Il regista LASZLO Barbo, regista impegnato a Pisa sul set de NIENTE DI SERIO,
con Claudia Cardinale e l'emergente Ilenia Pastorelli, ma 
soprattutto omonimo di un cavallo, da noi ricordato in settimana, zio di
LAFORTUNE vincitrice per la prima in carriera a Merano per i 
colori mitici della DORMELLO OLGIATA nonché trionfatore nel 
PREMIO SERIO.
(Foto da imdb.com)

Ed eccoci ora alle ostacoli. Conferma i progressi del rientro Liberge che torna a vincere a distanza di tre anni, regalando il primo successo da allenatore e da proprietario a Filippo Fineschi. Sesta affermazione invece per l'interprete Davide Columbu.  Il baio, nostro favorito nell'occasione ma non sul campo (3 a 1), ha regolato di due lunghezze un cresciuto Spettacolo, terzo, a contatto, Max and Ruby. Delusione cocente per Mishghar, acquisto inglese più caro negli ultimi dodici mesi di Paolo Favero (14.000 ghinee a ottobre), che ha terminato quarto in modesta compagnia. Ancora peggio il top weight Le Navaro su cui Davide Satalia confidava addirittura possibilità da siepista di corse di gruppo. Il grigio ha chiuso sesto a un'incollatura dal modestissimo Muffarreh. Una prova, pur penalizzata da un proibitivo peso (frutto anche delle scelte di corsa operato in precedenza dal suo staff), che non può certo definirsi positiva. Fermato Counterproof che conferma il suo procedere altalenante.
Riportiamo l'omaggio che facemmo a Fineschi in occasione del debutto in siepi di Garlaschelli. Gentleman maremmano con poco più di una dozzina di vittorie, in ostacoli, in quasi venti anni di carriera, vincitore anche in piano. Ha corso ovunque anche sulle siepi di Chilivani oltre che su quelle di Novi Ligure, Torino e in piste quali Siena e Capalbio. Vanta un pazzesco secondo posto nella prova principe per i gentleman rider degli ostacoli. Il fatto si verificò nel Pr. Nazioni del 2003, a Merano, quando per effetto di una rocambolesca serie di colpi di scena, Filippo Fineschi, in sella a Babies, oltre cento la quota al totalizzatore, chiuse al secondo posto sfiorando un'impresa mega galattica. Del resto nel cross... può succedere di tutto. Tra i cavalli del cuore, per il maremmano, penso di poter citare Ganapati che gli ha regalato un poker di successi in ostacoli (unico soggetto con cui Fineschi ha vinto più di una volta sui salti), poi Pipa con cui ha vinto per la prima volta in siepi il 14 marzo del 2002, Windlight, con cui ha vinto il premio più sostanzioso in quel di Milano (oltre 9.000 euro al primo), Carnera con cui vinse a Pisa intervallandosi con qualcuno conosciuto come Pampero, oltre a Gangelies (ultimo purosangue ad aver vinto il Palio di Siena) e a Hyakutake che è il terzo cavallo assoluto avuto da qualcuno legato a Stormy Fighter.

LIBERGE a Pisa nel 2015
con i vecchi colori SIBA
(Foto di Matteo Mancini).

Soddisfazione nel main event di giornata per Raf Romano, che agguanta nella classifica fantini di riunione Joe Bartos a quota otto (davvero compimenti dato il minore potenziale a disposizione) aggiudicandosi il Vincenzo Pollio. Il bresciano, in sella al cresciuto Dominato, ha avuto ragione del più quotato Sbarazzino rilevandolo al comando sul primo passaggio del doppio travone. I due hanno cadenzato una falsa andatura con accelerazione finale che ha piegato un po' le gambe al rientrante Triple Pursuit. Il D'Altemps è apparso piuttosto disordinato nella nuova specialità e ha pagato, di certo, il rientro alle competizioni ostacolistiche di quasi un anno. Finale con Dominato ancora avanti a tutti a difendersi dagli affondi di Sbarazzino e Davide Columbu. Paga invece quindici lunghezze l'atteso Triple Pursuit. Quarto l'estremo outsider Lord of the Nile (44 a 1) davanti a una Azamourday lontanissima parente di quella ammirata in inverno (non si capisce neppure il perché il duo Bianco-Brennan le abbian modificato lo schema di corsa trasformandola da una front runner a un'attendista che poi resta in fondo al gruppo dall'inizio alla fine).
Terza vittoria in quattro uscite per il sauro Dominato, da sempre apprezzato da Raf Romano ma finito nelle reclamare e poi risalito in compagnia d'elite trovandosi a miglior agio sugli ostacoli alti dove non è mai andato sotto il terzo posto. Qua una bella vittoria che lo lancia quale candidato a un piazzamento in categoria di Gruppo. Romano punta l'indice sul Richard dove ritroverà, sicuramente, Sbarazzino e un cresciuto Triple Pursuit.

Nessun commento:

Posta un commento