domenica 26 aprile 2015

Sintesi 17° Riunione in Ostacoli, San Siro, Milano.


DEN HARROW E LA LEGGENDA DI CATCH THE FOX... E' IL CROSS

A cura di MATTEO MANCINI.

Il FUCSIA SHOCKIN' che non ti aspetti...
(Foto da eliteequestrian.us)


Nella giornata in cui a San Siro va di scena il GRANDE STEEPLE CHASE DI MILANO (GR1) e la CORSA SIEPI DEI 4 ANNI (Gr2), nonché i Pr. Martesana e Pr. Seveso, che vedranno tutti vincenti soggetti che avremmo dato come primi favoriti, l'unico dubbio è BIG MAGO, forse gli avremmo preferito COMPANY OF RING in virtù della linea con KISANJI e in virtù dell'ottima prova di Constantine con gli adulti (accoppiata sul palo), andiamo al main event per appassionati di serie A... Si tratta, infatti, del premio ARGENTON, il cui nome è una leggenda nell'ambito dei cavalieri dilettanti e dire dilettante, quando si parla di Mario Argenton, è un'offesa poiché la famiglia Argenton ha fatto scuola in certi ambienti tanto da poter ben figurare persino nei "duelli" con i professionisti. Inutile sottolinearne i tanti successi, basta informarsi.

Sei al via, dopo i ritiri di Tagus e Vanessa del Cardo. Favorita netta, nostra e del campo, la coppia Favero, costituita da WELL DRESSED e NICKETOMMASO, entrambi alla settima uscita con tanto di record assoluto segnato per quanto riguarda i cavalli più impegnati nella stagione. Il primo è un habitué nella disciplina, ha corso alla grande a Treviso e va in pista col crisma dell'imbattibile. Il secondo, invece, è stato definito "lontano dalla migliore forma" dal suo entourage che così, come da noi suggerito su certe pagine, lo manda per la prima volta in cross con speranze elevate.

Debutta nel 2015, dopo due ritiri, QUIQUOQUA che si segnala subito quale cavallo più anziano apparso nel 2015 con i suoi quindici anni. Il portacolori di Tonelli è deciso a mettere nel mirino il record, quanto meno degli ultimi 20 anni, dell'ex militare SOBER MIND, che corse fino a 16 anni e che è sceso in pista persino nel DERBY di ROMA con LANFRANCO DETTORI in sella. La quota per lui è fin troppo bassa: 17 a 1.

Debuttano poi nella stagione, il 169° e il 170° soggetto a scendere in pista sui tracciati ostacolistici italiani, e cioè ISABEL FLOWER, apparsa in piano a Treviso, e GREEN DANEHILL con in sella l'uomo dei pali: LUCA CARMINATI, quota 46 a 1. Si tratta di due soggetti italianissimi, il primo uscito dall'allevamento dell'Az.Agr. Bresciana, il secondo dall'allevamento della Bu.Fe.Ra Snc. Ed è italiano anche il sesto soggetto che completa il campo, TI PARLO, ex Paralupo ora di proprietà Locatelli, con in sella Lancini in sostituzione dell'infortunato Claudiano Patelli. E' alla seconda uscita stagionale, dopo esser caduto a Treviso quando navigava lontano dai primi di testa. Quota non appetibile, per la qualità, solo 9 a 1. Sulla carta i due della Favero Ostacoli sembrerebbero imbattibili, hanno dalla loro la qualità e le monte, rispettivamente Riccardo Belluco su Well Dressed e Luca Bonacina su NICKETOMMASO. La quota dei fucsia è pazzesca: 1 cioè ingiocabile, si punta per riprendere la propria scommessa senza vincere neppure un centesimo e non importa quanto siate disposti a rischiare: i bookmaker non sono mica scemi....! L'Argenton però è una prova in cross country, sui 3.000 metri per la precisione, e come ha insegnato Nicola Roggero col suo L'IMPORTANTE è PERDERE (edizioni FBE) e anche Castelli, nonché altri esperti del settore... Può succedere di tutto... Ma sarà poi vero? Fidatevi, se ve lo dicono loro che sono esperti...

Lo starter e i direttori di gara danno il via, pronti, nel caso del bisogno, a stampare il fotofinish anche se chi sta sugli spalti, quasi a voler emulare certi personaggi del film TROPPO FORTE di Verdone (uno che col fucsia ci sta a pennello), abbozza, tra un sorriso e l'altro, la fatidica frase: "I Favero non c'hanno problemi, quelli arrivano soli..."
In tribuna ci sarebbe anche l'amico S.S., che tra l'altro voci di stanza riferiscono meditare di tornare in sella, solo se non ci fossero i concerti musicali tra le cui fila mimetizzarsi, con occhiali da sole e parrucconi di colore ovviamente fucsia, tanto per non dare nell'occhio e farsi riconoscere.
Inanto sugli spalti si dice che ci sia Den Harrow che, per l'occasione, intona, tra se e se, le note di CATCH THE FOX, ma forse è solo una leggenda che è bene mettere da parte, poiché nei cross certe finali del commonwealth potrebbero persino risultare avare di emozioni e allora subito occhio alla gara. Si parte proprio sotto le tribune, in corrispondenza del palo, ma a mano contraria. Questa volta siamo certi che la corsa non verrà abortita, come avvenuto per il precedente Premio Spinelli: gli spettatori di San Siro potranno godersi il loro primo e credo unico cross country della stagione primaverile. 
Tiparlo, sudatissima, va in testa. Lancini, che la monta per la prima volta e che non ha mai vinto una corsa in carriera, si volta quasi a voler dire: "Non mi farete mica correre di testa, eh...? Ah si...!? Peggio per voi...". Tranquillo, Lancini, tranquillo... C'è in pista anche Daniel Pesce, uno che se non va in testa si sente male, e non importa poi come si arriva, l'importante è stare davanti. E così Isabel Flower gli va subito addosso dopo il salto del fosso. Lancini però scandisce buon ritmo e allora Pesce, dopo la capretta, accelera poi però ci ripensa, manco se fosse su Wild Boy, e si esibisce in un numero da stuntman facendo inchiodare la cavalla e poi saltare da fermo l'ostacolo successivo, un numero che manda subito fuori corsa Nicketommaso che scarta per non tamponarlo. Primo colpo di scena, ma mica poi tanto perché nel cross... può succedere di tutto. 
Lo speaker commenta: "Isabel Flower va al di là con un rischio di caduta che ha compromesso Nicketommaso", ma lo si sa... nella vita "chi di spada ferisce di spada perisce" ed ecco subito che Pesce finisce nella rete o meglio nella staccionata che delimita il salto successivo, una caduta da alta scuola (mai visto nulla del genere) infatti la provenienza è BZ. Ranieri, su Quiquoqua, lancia imprecazioni per la seconda volta dovendo far forza sulle staffe e dovendo lavorare sul morso per richiamare il suo vecchio, onde evitare di fare come il giovanissimo Bonacina. Agguati tipici del cross.
Tiparlo e Well Dressed si isolano davanti, hanno almeno sei lunghezze sui due superstiti quando vanno a saltare, tra i vari ostacoli, "il cassone" e "la scuderia" (una volta ci si entrava, ora si salta, mah...).
Lancini è deciso come non mai davanti ed è anche piuttosto attento. Belluco lo tiene a tiro, lui che ormai pregusta già la vittoria. Non perdono contatto neanche Quiquoqua e Green Danehill, i cui interpreti sono bravi a non addormerntarsi in una corsa dove, peraltro, la monotonia non manca certo. 
I quattro continuano a saltare e a girare, in continui cambi di direzione tra allargamenti e scurvate ardite per recuperare metri. Le distanze si allungano e si accorciano, fino a portare i due di testa ben avanti quando si entra nella diagonale lunga. Tiparlo è ancora in vantaggio, uno schema di gara che non si era mai visto nella stagione del cross dilettantistico dove i front runner erano sempre stati targati Sinigo. La verde con disco giallo di Locatelli è ancora in testa quando si va ad ultimare la diagonale per impegnare la curva a gomito che immette in dirittura. Well Dressed è sui fianchi di una Tiparlo che sta per essere superata, ma succede l'imprevedibile, anzi no... il preannunciato colpo di scena. Il sauro di allevamento tedesco cade in modo clamoroso nel tratto piano, scivola via come un motociclista in una prova di Moto GP. Tiparlo ora è clamorosamente in testa, lei che non vince da cinque anni con Lancini che non ha mai vinto. Lo speaker però la sà lunga e prima dell'ultima siepe proferisce parole profetiche: "Vediamo come affonta l'ultimo ostacolo... l'affronta malissimo!" la baia è quasi sul punto di cadere, salta da ferma. Green Danehill però è lontano con Carminati che spinge per distanziare Quiquoqua, in sella a un cavallo che manca dalla posizione d'onore da addirittura nove anni. Lancini è solo, in solitudine più beata, ma spinge e frusta perché neppur lui ci crede e nel cross può succedere di tutto, anche che si materializzi un binomio fantasma ipotesi che però non si concretizza. Vince Tiparlo con la giubba verde ornata di disco e stelle gialle, Lancini pugno alzato per la foto ricordo. Dietro Carminati conquista il suo primo secondo posto in tutta la carriera, terzo l'inossidabile Quiquoqua per un epilogo che fa sputare bile ai bookmakers costretti a pagare un'accoppiata da 220 a 1 e una trio da 1.000 euro nonostante ci fossero solo sei partenti. Per la quota vincente appena nove e la beffa, per chi aveva citato Verdone, di veder vincere un soggetto in giubba verde seguito da uno che di nome fa proprio Green: è la magia del cross, una disciplina fatata dove può succedere di tutto...

VISTE PER VOI.
Nelle altre prove si segnala un Vana sr in gran spolvero che vince il Grande Steeple Chase di Milano (Gr.1) con Cornet Obolensky, protagonista della solita gara attendista accompagnato dallo scudiero Alcydon Fan poi caduto nella diagonale breve finale, quando era in condizione di giocarsi un piazzamento. Da segnalare l'infernale ritmo di gara imposto dai quattro Favero che si sono fatti concorrenza da soli. Dapprima Darakti, in pista per la prima volta con la giubba dell'Avv. Schileo, poi Frolon, entrambi incapaci di mantenere la benzina necessaria per fare l'arrivo tanto da esser battuti dal crosser Ara Gold, sorprendente al secondo, e dalla prima scelta Dar Said. 

L'altra classica, Corsa Siepi  dei 4 Anni (Gr.2), non ha riservato alcuna sorpresa. Corsa cadenzata dalla coppia fucsia Kisanji - High Master, col figlio di High Chapparal poi in condizione, come da copione, di staccare tutti con l'unico Solar Focus, quest'oggi senza paraocchi, in grado di avvicinarlo. Grande soddisfazione per il sottoscritto che aveva parlato di questo cavallo fin dal suo debutto a Pisa, dandolo favorito in una corsa dove non lo considerava nessuno (avanguardisti!). Terzo il solito Grand Link. Male, ma ne avevamo già spiegato le ragioni in precedenti interventi, il blocco Corona Ferrea. Lohala e Scharamara mai in corsa. Deludente debutto in Italia dell'ex francesce Trafalgar Square della sig.ra Montanari-La Faina che manda in pista il suo terzo cavallo della stagione ostacolista con un terzo allenatore diverso: l'ex fantino francese Michel Planard, credo al debutto sui salti (gli altri due sono il ceko Ludvik Haris e Giuseppe Chianese). Caduta, quando era lontana, Cabrera Noire.

Nel Pr.Martesana vince il controfavorito Big Mago che centra la terza vittoria in quattro uscite nel 2015. L'ex pisano da quando lo abbiamo eletto mascotte del blog (insieme ad altri tre/quattro cavalli) si è trasformato, inanellando quella che è la sua migliore serie. Chissà se la sirena di andersiana memoria, risuonerà ancora in tribuna, col suo canto ammaliante o se, ormai, le vittorie sono diventate così abituali da averne spento l'entusiasmo (cosa che non crediamo affatto). Ancora una volta il figlio di Dylan Thomas se ne è stato ultimo per tutta la corsa, per poi piazzare lo spunto finale in modo secco e preciso, una tattica congeniale al suo interprete Josef Vana jr. Chiude in seconda Company of Ring a cui noi avremmo dato grande risalto, viste le prestazioni degli altri giovani che si sono confrontati con gli adulti. Il Pr. Martesana costituiva la terza occasione di confronto, quella giusta per poter dimostrare certe nostre massime così come evidenziato a Treviso da Constantine. Solo terzo Winston, il più appoggiato al betting.
Nuovo sodalizio in casa Nero-Ghiotti che cambiano fantino affidandosi a Ivan Cherchi, solo sesti ma con un epilogo thrilling dai commissari per discutere sull'arrivo a filo di lana con Salar Fircroft, quest'ultimo in pista per la prima volta con i colori di Ilaria Saggiomo. Male Tullio Ostillio che ha ceduto alla distanza dopo corsa di testa, nulla da imputare al fantino Davide Satalia, e finito ultimo. 

Nel Pr.Seveso, sui 1.200 in pista dritta, duello Yorkshire Nanny - Arte Volante. L'ha spuntata la portacolori del signor Lazzeri, per il training del pisano Riccardo Pinzauti. Colori di Toaff dunque subito vincenti a pochi giorni dalla scomparsa del rabbino livornese deceduto alla soglia dei 100 anni, per una bizzarra scelta del destino, nel stesso giorno in cui era nato il cavallo che portava il suo nome, cavallo quest'ultimo di ottimo livello, forse il migliore in casa Lazzeri.

In virtù dei risultati appena accennati e alla vigilia di una nuova giornata di corse in ostacoli, sempre a San Siro, Josef Vana Jr si ritrova in testa nella classifica dei fantini di Milano con cinque successi contro i quattro di Bartos. E' la prima volta nella stagione che quest'ultimo è costretto a dover inseguire un collega. Nella generale il distacco tra i due è ancora abissale (dieci lunghezze).
Paolo Favero si porta invece a 35 successi (e 14 doppiette) contro gli otto di Josef Vana sr, sempre più isolato in seconda posizione. Centra la prima vittoria Aldo Locatelli, mentre entra in classifica allenatori, da non piazzato, l'ex fantino Piermario Codias che ha preso in allenamento Lohala dopo il successo ottenuto da Giuliano Rota.

Tra gli allevatori si registra il primo successo stagionale della Paralupo sas e il raggiungimento, per ora unica, della doppia cifra da parte della Razza Dormello Olgiata/C.I.T.A.I. che tocca le dieci corse disputate.

Avevamo iniziato parlando del brano musicale Catch the Fox di Den Harrow e di Tiparlo della Paralupo, chiudiamo parlando della prima corsa di Scottsville, Sud Africa, terra in cui Clint Eastwood ha girato la splendida impresa sportiva della nazionale di rugby locale nel film intitolato Invictus - L'Invincibile, storia che da le mosse alla citata antologia sportiva L'Importante è Perdere di Nicola Roggero, giornalista Sky. E chi è che va in pista nella giornata del 26 aprile, cioè mentre sto scrivendo, col numero nove impreziosito dalla scritta sottostante di Scottsville, in una corsa aperta dal numero uno Captain King e chiusa dal numero dodici Seven Tales ("Sette Racconti")? Indovinate un po'....? E' una roba da Crouch-End, cioè da Stephen King: Catch the Fox...! Chissà se in tribuna, nascosti tra i sostenitori degli Springboks, sia possibile scorgere anche i Matia Bazar che cantano Tisento. Il numero nove della corsa successiva fa sorgere dubbi, avendo un'assonanza piuttosto italiana (Dee Dee). Mai dire Mai, come potrebbero suggerire quelli della Gialappa, poiché... può succedere di tutto...


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