lunedì 6 aprile 2015

Statistiche aggiornate ad aprile con chiusura della riunione trevigiana.


PETRA MARCOVA è L'EROINA CHE SI OPPONE ALLO STRAPOTERE FAVERO: SUO L'ARTIGLIO SUL VI STEEPLE-CHASE DI TREVISO

A cura di Matteo Mancini.

Articolo con poche foto, siamo sempre in attesa dell'inoltro da parte dei nostri corrispondenti dai campi, moltissimi, specie quelli interessati agli ostacoli. Dopo le prime sette riunioni di Pisa se ne sono aggiunte altre sette, cinque delle quali a Treviso e due a Milano (livello per ora più alto registrato) per un totale di quarantadue corse così ripartite: 26 in siepi, 10 in steeple e 6 in cross-country. Rispetto a Pisa si è corsa una sola classica elevata al ruolo di pattern race: il VI Steeple-Chase di Treviso, Listed Race non particolarmente riuscita sotto il profilo tecnico, ma di questi tempi non c'è da stupirsene visto che si passa, con ruoli da favoriti (vedi Shame, Union du Bosc o Drounais) da ascendenti o vendere a classiche persino di Gruppo 1. Sembrano invece già tramontate le prove riservate ai gentleman e amazzoni, tanto che a Milano è stato addirittura abortito il Pr. Spinelli per la presenza di un solo candidato alla corsa. Al Sant'Artemio si è cercato la soluzione ibrida, facendo correre fantini con gentleman, ma i risultati non sono stati brillanti. 

Come tutti gli anni l'ippodromo Sant'Artemio di Treviso ha calamitato molti allenatori stranieri. A parte il solito Jozef Vana, apparso in crescita rispetto alla riunione toscana, hanno sopportato un lungo viaggio un lotto di coraggiosi professionisti andando incontro, il più delle volte, a risultati deludenti. Sono stati infatti sei gli allenatori provenienti dall'est Europa a fare il loro debutto stagionale, di loro solo Sandor Ribarszki e Petra Marcova hanno conquistato una vittoria. Un piazzamento (misero quarto posto) anche per Tomas Vana con Zeus, pugno di mosche invece per Jaroslav Hannacek (nonostante tre allievi), Ivan Katrinec e Ludvik Haris. Si è rivisto anche il teutonico Alex Taber anche lui vincitore, seppure a Milano. Una corsa anche per la polacca Iwona Wroblewska nella lotteria del Corona Ferrea (prova col più alto tasso di partenti della stagione, 15 unità). Non si sono invece visti Petr Tuma e la sig.ra Rogowska che invece avevano preso parte alla riunione pisana. Ha passato la mano anche Di Dio che ha ceduto due dei suoi tre cavalli (Villegle e Carioca Black, quest'ultimo piazzato due volte in piano) ad altro allenatore.
Quasi del tutto assente, piuttosto a sorpresa, Eros Ostanel, secondo in classifica dopo Pisa dove aveva schierato undici cavalli. L'ex gentleman ha praticamente disertato la riunione di Treviso, facendosi vedere, per giunta poco, solo a Milano. Appena quattro corse anche per Ilenia Nero, quinta a Pisa. Poco impegnato anche Francesco Contu, il quale è ripartito alla grande a Milano. L'unica costante è stata Paolo Favero sempre più isolato in avanti, con 30 successi, ma con media vittorie in calo (era inevitabile, visto che a Pisa le aveva vinte quasi tutte). Il trainer di Sinigo ha centrato altre tredici vittorie su ventidue corse, tasso del 59% contro l'85% di Pisa, per un totale di percentuali vittorie superiore al 70% .

Uno spicchio dell'ippodrome del SANT'ARTEMIO di TREVISO.

Rispetto a Pisa sono scesi in pista altri 78 cavalli (il totale è di 159 elementi), di molti dei quali purtroppo non abbiamo le foto perché a Treviso e a Milano non c'eravamo e la condivisione è prerogativa davvero di pochi. La quota è stata determinata soprattutto dalle due prove per debuttanti organizzate dall'ippodromo di San Siro, due tra le corse più belle della stagione. Una addirittura riservata ai cavalli di tre anni che si è risolta con un finale thrilling, l'unico della stagione che ha coinvolto i commissari di gara, che hanno ravvisato gli estremi, alquanto discutibili, per invertire l'ordine di arrivo.
Molti i cavalli che si sono distinti nelle diverse catergorie. Su tuti l'ex pisano Nils, ex Giannotti, che ha dominato i cross di Treviso eguagliando i successi di Sol Invictus (tenuto a giusto riposo) e facendo svanire "il sogno" del compagno Ara Gold (una sola uscita senza però risparmiarsi con corsa di testa) di fare la tripletta dopo i successi nel Nazioni e nel Tagliabue di Grosseto, due delle principali prove nel settore. La ciliegina costituita appunto dal trionfo nell'Amedeo Duca d'Aosta, prova fin qui più lunga in tutta la stagione con i suoi 4.750 metri e ventotto ostacoli, in cui Paolo Favero ha messo a segno la sua quarta tripletta della stagione portando in terza anche il mediocre Monjoliano. Non ha preso parte alla classica, però non marcata in neretto non essendo una pattern, Well Dressed comunque molto brillante sempre alle spalle di Nils negli impegni di preparazione.

Tra gli steepler di cinque anni e oltre sorprendente confronto tra due elementi soliti faticare in categoria di minima, tanto da avere una vittoria a testa prima della riunione di Treviso. Stiamo parlando del mezzosangue Union du Bosc e dello sconosciuto Catch Life, proveniente dal cuore dell'Est Europa dove per giunta è nato da Rainbows for Life. Il successo del grigio con fuga di testa nel Pr. Istituto del Nastro Azzurro proprio sul ceko capace di pagare una cifra astronomica al totalizzatore da piazzato, ma soprattutto di ribaltare l'esito in stretta foto nella Listed Race di Treviso, corsa più importante dopo Pisa che chiude di fatto la stagione invernale. Successo davvero incredibile per chi, in patria, aveva grosse difficoltà a piazzarsi in cross in piste secondarie quali Slusovice e Bratislava, mai piazzato a Pardubice e a Wroclaw. Sette anni suonati, quindici corse, una sola vittoria prima della classica con un montepremi di poco superiore ai 6.000 euro di vincite. Quasi una favola, così come quella di Mamacita Tango che ha rischiato di vincere il Pr. Memorial Marco Rocca, sul selettivo tracciato di Milano, dopo un'assenza dalle piste di quasi sette anni e un figlio all'attivo (Silver Tango). Clamoroso poi che sia stata proprio lei a regalare a Raf Romano il suo miglior piazzamento in tutta la stagione, per i colori storici di Elia Tanghetti.
Un cenno poi per i big Cornet Obolensky che dopo la vacanza di Pisa ha mostrato i gradi in una corsa feriale della riunione di Milano dove c'era anche il pluripiazzato nel G.P.Merano Dar Said, molto spreciso sui salti e finito lontano. Si sono poi rivisti i quattro anni in steeple, per la seconda volta nella stagione, in una corsa dall'interessante contenuto tecnico in quel di Treviso, Pr.Follina, dove Imperioso ha confermato le proprie credenziali battendo il vincitore del Gr.2 di Pisa High Master, terzo il vincitore della Listed Kisanji.

Tra i siepisti interessante rientro di Fantastico Daniele e di Alessio Pollioni, vincitori subito al rientro (dopo nove mesi) ma poi terzi alla gara successiva piegati da una Magog in vena di doppiette e in precedenza battuta. Si confermano le buone prestazioni soprattutto di Arjen, terzo nell'ex Gran Corsa Siepi di Roma, vincitore di due corse tra cui VI Corsa Siepi di Treviso (condizionata), e di Tullio Ostillio venuto in avanti in modo netto e ben montato da Davide Satalia. Per la cronaca si è rivisto anche Chic Anti Shock, unico soggetto che ha battuto Tullio in gioventù e con cui condivide un destino non troppo fortunato. Da segnalare poi il confronto tra i big Kazoo e Frolon nel Bogliasco di Milano.  Un cenno infine per le due splendide diritture di arrivo col duello, vecchio stile, Favero vs Contu rispettivamente con Solar Focus (secondo nel Gr.2 di Pisa alle spalle di High Master) e Grand Link nel Pr.Tatti Jacopo e Multiplier e Mr Vittorio nel Primi Salti, con un successo a testa poi trasformato in doppietta Favero dai commissari. Ma che rette, ragazzi....!
Un plauso poi per il ritorno, vincente, di Giuliano Rota con Lohala del duo Della Pietra, outsider nel Corona Ferrea che ha visto in seconda posizione un'allenatrice debuttante nella specialità: Laura Marinoni con Don Viannei, terzo Technokrat cavallo proveniente da tredici pattern race consecutive tra Germania e Francia. Questa la sintesi dei due mesi trascorsi dopo Pisa.

Vediamo allora come si trasformano in dati statistici le corse appena sintetizzate, con numeri e riscontri utili per elaborare certe disamine e certi ragionamenti più o meno condivisibili.

CLASSIFICA ALLENATORI:
1. PAOLO FAVERO, 30 vittorie, 11 doppiette, 4 triplette. 4 Classiche.
2. JOZEF VANA, 5 vittorie.
3. EROS OSTANEL, 1 vittoria, 5 secondi posti.
4. FRANCESCO CONTU, 1 vittoria, 3 secondi posti.
5. PETRA MARCOVA, 1 vittoria, 1 secondo posto, 1 Classica.
6. MARIO MARCIALIS, 1 vittoria, 2 terzi posti.
7. ALEX TABER, 1 vittoria, 1 terzo posto.
8. SANDOR RIBARSZKI. 1 vittoria.
9. GIULIANO ROTA, 1 vittoria.
10. RAFFAELE ROMANO, 0 vittorie, 2 secondi posti, tre terzi posti.
11. ILENIA NERO, 0 vittorie, 2 secondi posti, 2 terzi posti.
12 GIUSEPPE SATALIA, 0 vittorie, 1 secondo posto, 1 quarto posto.
13. SIMONE PUGNOTTI, 0 vittorie, 1 secondo posto, 1 quarto posto.
14. L.A. ACUNA, 0 vittorie, 1 secondo posto.
15. STELLA GIORDANO, 0 vittorie, 1 secondo posto.
16. LAURA MARINONI, 0 vittorie, 1 secondo posto.
17. MONIKA ROGOWSKA, 0 vittorie, 2 terzi posti.
18. ALDO LOCATELLI, 0 vittorie, 1 terzo posto.
19. GIUSEPPE CHIANESE, 0 vittorie, 1 quarto posto.
20. TOMAS VANA, 0 vittorie, 1 quarto posto.
21. PAVEL TUMA, mai piazzato.
22. NICOLO' SIMONDI, mai piazzato.
23. GIANLUCA BASTIANELLI, mai piazzato.
24. LUDVIK HARIS, mai piazzato.
25. DARIO VITI, mai piazzato.
26. JAROSLAV HANNACEK, mai piazzato.
27. ILARIA SAGGIOMO, mai piazzata.
28. IVAN KATRINEC, mai piazzato.
29. DAVIDE PACIFICI, mai piazzato.
30. IWONA WROBLEWSKA, mai piazzata.
31. A. DI DIO, mai piazzato.
32. MICHELINO BEBBU, mai piazzato.
33. MAURIZIO MANILI, mai piazzato.

Il duo Jozef Bartos & Paolo Favero sempre più primo nelle rispettive classifiche.
Qua in una foto di repertorio, recuperata su internet, con la giubba
VAMA, di Dolzan, quest'anno mai apparsa in pista.

Paolo Favero ha schierato, nel suo complesso, 53 cavalli, 33,3% del totale di quelli schierati dall'intero movimento, di questi, rispetto a Pisa, se ne sono visti 21 nuovi. Dodici dei cavalli apparsi a Pisa non si sono più visti, tra questi i due infortunati Locky Taylor e Barnabo. Tra le assenze più curiose Sol Invictus (a giusto riposo), Moqorro, Company of Ring e Magica Vita spesso schierati con buoni risultati a Pisa. Dei 53 quattro hanno portato in pista i colori della Scuderia D'Altemps (una sola vittoria a Pisa, con Romis), nove per la Magog di Axel Ambruschitz con ben otto successi conquistati da cinque elementi (Moqorro, Sol Invictus, Alisios. Arjen e Multplier), due per la Marbell di Riki Belluco (scesi in pista nella medesima corsa), uno per l'avvocato Alessandra Schileo con una vittoria. Dunque quattro proprietari ufficiali per il trainer leader della classifica che può disporre di un volume di fuoco da fare invidia alle più grandi scuderie del galoppo.

In seconda posizione sale Jozef Vana che centra quattro successi, due a Treviso e due a Milano, andando a prendere quel ruolo che gli compete. Per lui 17 cavalli (11%), di cui 10 apparsi nel secondo scorcio della riunione invernale. Il maggior numero di questi cavalli risultano essere della Statek-Chyse con cinque soggetti (tre vittorie, marcate Cornet Obolensky, Taquari e Priory Bay), quindi altri dieci proprietari tra cui la Vocetka che ha conquistato due vittorie con Big Mago.
Grazie all'assenza di Eros Ostanel, l'allenatore ceko ha conquistato anche la seconda posizione per il numero di cavalli schierati ed è quello che ha il maggior numero di proprietari. E' lui, se così lo si può definire, l'anti-Favero, anche se c'è da dire che Vana riserva ai suoi allievi un numero minore di corse. Infatti nessuno di questi ha corso più di tre volte, contro le cinque di svariati allievi di Paolo Favero. Sono state ventotto le corse disputate dai cavalli presentati da Vana per una percentuale di impiego pari a 1,6 uscite di media per ciascun soggetto. La media Favero, invece, è di 2,5 uscite a testa (132 le corse disputate dagli allievi Favero).

Dietro ai due ancora Eros Ostanel che però ha fatto rifiatare la propria scuderia. Pochissime corse disputate e con soggetti marginali. Ha deluso a Milano Little Bruv che non è confermata sui livelli di Pisa. Solo due sono stati i nuovi soggetti a prendere la via delle piste, rispetto a Pisa, ovvero il rientrante King Hawk e il Siba Mont Fort. In ventidue corse ne ha preso parte solo a cinque, non mantenendo il passo serrato dei primi due mesi. Risultati piuttosto scarsi. Per lui tredici cavalli, di cui tre Siba e gli altri propri (ceduto Zaiman). Le uscite medie sono state di 1,9, Recife il più impegnato con quattro corse. L'unico ad aver vinto resta Giant Hawk.

In crescendo Francesco Contu sebbene abbia corso anche lui pochissimo, appena tre le corse su venitdue disponibili, con due secondi posti. Solo otto i cavalli a disposizione del trainer sardo, uno mandato in piano (Time Trial), ripartiti tra cinque propriari (la Milano snc la più rappresentata con tre cavalli) oltre a uno di Contu.

Seguono le new entry. Petra Marcova, prima allenatrice a conquistare una vittoria nella stagione e a interrompere la sequela dei successi di Paolo Favero nelle classiche, apre le fila. Per lei due soli cavalli e tre corse disputate, con una vittoria (in Listed) e un secondo posto, non male... Molto bravo anche Mario Marcialis, perfetto, nel mandare in pista soggetti ben preparati tanto da conquistare un primo posto col redivivo Fantastico Daniele e un terzo col debuttante Azamourday. Anche per lui materiale ridotto all'osso, solo tre elementi.
Segue il tedesco Alex Taber in simbiosi col proprietario Jozef Aichner (ex Favero). I due hanno preso parte a quattro corse, con altrettanti cavalli tutti provenienti dalla Germania, ottenendo una vittoria con Kazoo e un terzo posto. Completano la classifica Sandor Ribarszki con due cavalli e due corse all'attivo, di cui una vittoria in scioltezza con Falcon Wing, e Giuliano Rota che ha preso parte a una sola corsa, con due allievi, vincendola.

Dietro i grandi delusi, ma forse non troppo, Raffaele Romano e Ilenia Nero che ci saremmo aspettati vincenti a questo punto della stagione. Romano, in particolare, sta deludendo non poco. Otto cavalli a disposizione, che diventano nove con Liebe Boy e dieci con Sopran Slaker, poco meno di venti corse disputate e mai in condizione di giocarsi la vittoria eccetto che con la sorprendente Mamacita Tango. Davvero poco.
Meglio Ilenia Nero, sfortunata in svariate occasioni e incapace di cogliere al volo le occasioni propizie. Vincerà per forza nell'immediato futuro, è lei ad aver subito il più marcato calo da Pisa: perse sei posizioni in classifica quando noi pensavamo che avrebbe addirittura potuto scalare la classifica. Solo sei cavalli con la novità stagionale di Nelly Darrier, con la soddisfazione di essere l'unica ad aver mandato in pista la giubba più importante di Italia. Urgono però vittorie, anche per lei cavalli rispettati e mandati in pista col contagocce: nessuno con più di due corse.

Tra gli altri si registrano poche novità. Quasi assente Giuseppe Satalia che si coccola giustamente Tullio Ostillio, ma resta alla finestra con tutti gli altri a parte una Fata Birichina sempre più in regresso. Bravissima Laura Marinoni abile a centrare un secondo posto al debutto assoluto nella disciplina e alla sua unica corsa. Prestazioni straordinarie poi per Simone Pugnotti con Saarinen, cavalla non piazzata a Capalbio in piano, e capace di battere un piazzato in Gr.1 (Drounais della Nero), e Fastahid di Stella Giordano, per entrambi un secondo posto e pochi cavalli a disposizione (tre a testa). Gli altri da rivedere.

Dopo cavalli e allenatori, vediamo cosa è successo tra i fantini. Poche novità pure qua, eccetto per l'ingresso dei gentleman e di una decina di nuovi soggetti.
Jozef Bartos sempre al comando, grazie alla conquista anche della classifica di Treviso con sette vittorie (cinque di margine su Mastain e Vana). Leggermente calata però la sua percentuale. Il ceko vanta adesso 18 vittorie su quaranta corse, 45%. Quota sempre mostruosa. Dietro di lui segue ancora Jozef Vana Jr con otto vittorie in 38 corse (21%), quindi un coriaceo Sylvain Mastain spesso costretto a montare le terze scelte di casa Favero, a volte pure a restare a piedi (infatti solo 24 corse disputate per una percentuale del 21% di vittorie), con cinque vittorie. E' lui la sorpresa della stagione, sebbene non sia più tanto giovane. Solo due per Dominik Pastuszka, seconda monta Favero, quindi sette fantini con un successo a testa: Emmanuel Reinhardt, Davide Columbu, Dirk Fuhrmann, Luigi Maceli, Alessio Pollioni, Lukas Matusky e Pavel Kasny.
Ancora a secco Raffaele Romano (sedici corse), Davide Satalia (nove corse, di cui solo una in sella a un cavallo non allenato dal padre) e Jan Kratochvil. In classifica altri sedici fantini impegnati dalle dieci corse a decrescere con ben sei gentleman in classifica di cui il solo Riki Belluco capace di piazzarsi.

Il motto dell'allevatore più rappresentato.

Relativamente agli allevatori e agli stalloni forniamo qualche statistica in pillola. Giulio Frascatani conserva il primo posto con tre vittorie ottenute dal suo Sol Invictus. Lo seguono sempre a braccetto la Nuova Sbarra e la Compagnia Generale con due vittorie. Un successo anche per altri sei allevatori: Blueberry srl, Sc. Vittadini, Az. dell'Olmo srl, Giuseppe Morese, Rosati Colarieti e Brinkley Stud.
L'allevatore che ha avuto la soddisfazione di vedere il maggior numero di prodotti in pista è stata la Razza Dormello Olgiata / C.I.T.A.I. con cinque cavalli (quattro piazzamenti utili ai fini della classifica) tutti presentati da Ilenia Nero, segue Il Grifone srl con quattro elementi (Lorenzo d'Arcadia, Crissolo, Superkiki e Cortefranca) ma nessun piazzamento. Tre cavalli poi per Antezzate (tutti Siba) e Nuova Sbarra (Giant Haek, Moqorro e Misterium).
L'allevatore che ha potuto ammirare il maggior numero di corse disputate dai suoi cavalli è stata ancora la Dormello Olgiata (nove corse), sul piccolo Giuseppe Morese (otto corse grazie a Liebe Boy e Arcachon), seguono Blueberry con sei e Antezzate, Ciampoli e Az. Agr. dell'Olmo con cinque. In totale sono stati 52 gli allevatori italiani interessati dal movimento ostacolistico.
Per i soggetti provenienti dall'estero, l'Irlanda si conferma la nazione più caldeggiata con 42 cavalli, seguono il Regno Unito con 26, quindi la Francia con 19. Più indietro la Germania con 12, quindi gli Usa con 6, la Polonia con 4, la Rep.Ceka con 3 e la Slovacchia con uno.

Capitolo stalloni, anche qua alcune pillole. Sono 124 i soggetti interessati. Il più vincente, per effetto dei piazzamenti, è al momento il tedesco Samum con tre vittorie conquistate dal duo Arcachon-Arjen (in pista anche Liebe Boy) e altrettanti piazzamenti, seguono King Charlemagne (due cavalli col testacoda Sol Invictus-Miosole) e Khaleif (Nils) con tre vittorie. Fermi a due vittorie cinque stalloni così posizionati per effetto dei piazzamenti ulteriori: Hawk Wing, Dylan Thomas, Dyhim Diamond, Rakti e Nayef.
Lo stallone con il maggior numero di figli in pista è stato Hawk Wing con addirittura sei figli, davanti a Shirocco e Red Rocks con quattro. Lo stallone invece che è comparso più volte nei programmi è stato Samum con undici uscite (unico in doppia cifra), seguito da Hawk Wing a otto, Observatory, Johnny Red Ker e Aussie Rules a sette, quindi Dylan Thomas, High Chapparal, Oratorio a sei.

Il leader degli Stalloni da ostacoli 2015 si diletta in salti immaginari.
SAMUM.
(Foto recuperata in internet)







  





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